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“Intendiamo promuovere una politica culturale in armonico equilibrio tra tradizione e modernità volta al recupero dell’identità della città e, al tempo stesso, anche a cogliere le innovazioni in atto. Valore fondante di civiltà, la cultura deve diventare una nuova occasione di sviluppo sia attraverso la realizzazione di eventi culturali, sia come sistema per utilizzare risorse private in sinergia con i centri di ricerca, le istituzioni culturali pubbliche e private, per formare nuove professionalità nella gestione dei beni culturali”.
Lo ha dichiarato il candidato sindaco Elio Costa il quale è convinto che rimettere al centro della programmazione la cultura sia semplicemente un “atto dovuto” alla tradizione, alla storia, all’identità di Vibo Valentia.
Chiara è anche l’idea su come fare ed a chi rivolgersi: “Un’attenzione particolare deve essere dedicata alle piccole imprese private ed alle associazioni no profit che stanno portando in tutta Italia una nuova progettualità in ambito culturale e che, attraverso il ricorso ai contributi e ai finanziamenti, riescono a produrre cultura in modo più innovativo e più fruibile dal vasto pubblico per mezzo della digitalizzazione informatica, delle risorse virtuali, del web. Intendiamo rafforzare il ruolo sociale delle compagnie teatrali dialettali locali”. Innanzitutto, il “Polo Universitario (Polisa - Conservatorio) con il quale – spiega Elio Costa - intendiamo raccordarci per una nuova progettualità culturale che possa positivamente incidere sul contesto sociale creando risorse ed occupazione”.
“L’obiettivo – chiarisce il candidato a sindaco - è la trasformazione, in tempi accettabili, del territorio da area a lento sviluppo ad area sviluppata. La “governance” per l’attuazione del programma sarà assicurata da due organismi territoriali con funzioni differenziate e complementari: il laboratorio di rigenerazione urbana, costituito da un comitato consultivo nominato dalla giunta su proposta del Sindaco, cui spetta l’onere di assistere il sindaco nella scelta dei progetti culturali da realizzare, fra tutte le possibilità succedanee che si presentano, indicando le priorità di ognuna di essi, e compartecipando alla sua implementazione avvalendosi del partenariato privato; il Consorzio Universitario costituito dal Politecnico delle Arti e delle Scienze, dal Conservatorio F. Torrefranca e da alcuni dipartimenti dell’Università della Calabria e dalla Università Sapienza, collegati al POLISA.
Altro progetto è il Polo riguardante le tecnologie informatiche e le telecomunicazioni (ICT: Information Communication Technology), da articolare in tre settori: una Mediateca, nell’ottica di valorizzare il patrimonio naturale, urbano, artistico e culturale e di facilitarne la fruizione sia per finalità culturali, che artistiche; una linea per lo sviluppo di nuovi prodotti software e hardware per l’informatica, la telematica e la multimedialità (dalla produzione, a titolo esemplificativo, allo sfruttamento spinto delle possibilità che saranno sempre più offerte dalla diffusione delle bande larghe); una linea particolare dedicata alla Telediagnostica Sanitaria, settore nel quale POLISA può già vantare specifiche esperienze e che potrà, nel prossimo futuro apportare nuove professionalità e nuova occupazione.
Ed ancora, il “Polo di formazione del lavoro”, finalizzato allo svolgimento di tutte quelle attività “ponte” fra la formazione professionale ed il lavoro, attività chiave per affrontare il problema della disoccupazione locale distinguendo tra giovani in cerca di prima occupazione e personale in passato già occupato e ora da riqualificare ed incanalare in nuove mansioni lavorative.
Ma Vibo Valentia dovrà anche trasformarsi nella “Città dei Festivals”.
“Ogni Festival – spiega Elio Costa - si proporrà come momento di riscoperta dell’identità del nostro territorio e mirerà alla rivitalizzazione del passato, affinché diventi nuovamente teatro di relazioni vive ed articolate”.
Si prevedono, inoltre, numerosi altri eventi che si svolgeranno ed animeranno le strade del centro storico e di Vibo Marina, con rassegne musicali per solisti e giovani gruppi emergenti di Vibo e dintorni, cabaret, spettacoli per bambini, cantastorie, teatro di strada, mostre di pittura, scultura ed artigianato (da tenere sul molo rosso di Vibo Marina), cinema all’aperto per bambini. Insomma, una serie di iniziative ed idee nuove ed originali, come , ad esempio, un “cruciverba shakespiriano” o “parolario in piazza” realizzato al fine di occupare la piazza e far rimbalzare il concetto di cultura come gioco o torneo organizzato per gruppi o rioni. Così lo spiega Elio Costa: “Si allestirà un mega cruciverba o spettacolo (con premi o segnalazioni di merito) sulla risoluzione incrociata dei dilemmi, delle questioni, del modo di dire, delle battute e dei nomi dell’universo poetico del grande scrittore in questione. La sovrintendenza al gioco sarà assegnata a celebri enigmisti, come Stefano Bartezzaghi o Leone Pantaleone, per garantire un sicuro coinvolgimento e divertimento”.
“Nel contempo, dando adeguato sostegno alle associazioni culturali – assicura in conclusione Elio Costa – sarà incentivato in corrispondenza del periodo del festival la realizzazione di rappresentazione teatrali con le compagnie dialettali locali, utilizzando, come scenario le frazioni, i rioni periferici ed i borghi”.