C'è un esercito di quasi 3000 persone che da febbraio scorso tiene sotto assedio il Comune di Cosenza. È in quel mese che a Palazzo dei Bruzi si è insediata la commissione straordinaria di liquidazione chiamata a risanare le finanze dell'ente dopo la dichiarazione di dissesto firmata un anno fa da Occhiuto e i suoi. L'armata in questione, invece, è quella dei creditori – 2862 quelli che hanno presentanto domanda di ammissione al passivo entro il 9 agosto, ai quali aggiungerne altri 36 che non hanno rispettato la scadenza – che attendono dal municipio le somme che spettano loro. I soldi in ballo, stando alle stime pubblicate ieri sera sull'albo pretorio, sono tantissimi: oltre 170,6 milioni di euro (in aumento, quindi, rispetto alle valutazioni di inizio estate), più altri 2,1 circa richiesti dai ritardatari, senza contare quelli di chi la domanda non l'ha presentata ma potrebbe vantare comunque crediti.

Percentuali diverse in base alle annate

Il debito, però, potrebbe ridursi da qui a un paio di mesi. I liquidatori hanno infatti autorizzato il personale del municipio a contattare ufficialmente chi attende i pagamenti per fargli un'offerta. Se il credito è maturato nel periodo che va dal 2011 al 31 dicembre 2019, il Comune è disposto a versare in un'unica soluzione la metà della cifra entro 30 giorni dall'arrivo della proposta. Chi accetta non potrà pretendere nemmeno un euro in più da quel momento.

L'idea iniziale era di offrire il 60%, ma la commissione deve essersi resa conto di non essere in grado di onorare un impegno simile al momento e ha ridotto la percentuale.
Poi ci sono i debiti che risalgono a prima del 2011, quelli che l'amministrazione comunale aveva assicurato di aver estinto con il prestito ottenuto all'epoca dell'adozione del piano di riequilibrio che avrebbe dovuto scongiurare il dissesto. In questo caso l'offerta dei liquidatori è il 55% delle somme che spetterebbero ai creditori. Soldi versati ancora una volta entro 30 giorni dall'eventuale assenso e in un'unica soluzione, a patto di rinunciare al resto del dovuto. In entrambi i casi, non sarà possibile trattare per ottenere qualcosa in più.

A qualcuno tutto subito, agli altri chissà quando

Gli unici che dovrebbero recuperare tutto quella che spetta loro sono i dipendenti del Comune stesso. Per gli altri creditori che accetteranno le transazioni si procederà in ordine cronologico: chi ha presentato prima la sua istanza di ammissione al passivo – farà fede la data di protocollo della stessa - avrà la precedenza. E per quelli che rifiuteranno l'offerta dei liquidatori o risponderanno oltre i trenta giorni concessi? «Il credito vantato – scrivono a Palazzo dei Bruzi - sarà inserito nel piano di estinzione dei debiti che sarà sottoposto all’approvazione del Ministero dell’Interno, senza la possibilità di poter essere corrisposto alcun acconto. Detto debito, risultato conseguentemente ammesso comunque alla liquidazione, sarà assistito da accantonamento della somma proposta in transazione».

Tradotto: in bilancio dovrebbe restare quantomeno accantonata quella metà del credito che i liquidatori stanno proponendo oggi, mentre il resto potrebbe comunque non essere garantito in futuro. Non solo: se i soldi in cassa per pagare chi accetta la transazione non dovessero essere sufficienti, ai creditori toccherà comunque aspettare i prossimi anni. «La parte dei debiti che non troverà capienza nella massa attiva della liquidazione – precisa la Commissione liquidatrice - formerà oggetto di previsione nei bilanci pluriennali i cui piani di pagamento saranno dilazionati negli anni».

 

giuliani@lactv.it