Non è solo un esercizio di memoria, ma è orientata ad offrire un contributo di idee e di strategie politiche e di sviluppo per Cosenza e per la Calabria, l’attività della Fondazione Giacomo Mancini, impegnata nella promozione di una serie di dibattiti e confronti pubblici ospitati nel chiostro di Palazzo de Matera, nel centro storico del capoluogo bruzio.

Il viale dimezzato

L’ultimo, sui temi delle infrastrutture e dei trasporti e sulle benefiche ricadute che la presenza di collegamenti efficienti garantisce ai territori, ha registrato l’intervento dell’economista Pierangelo Dacrema, professore ordinario dell’Unical e precedentemente anche della Bocconi di Milano, protagonista alla fine degli anni Novanta della stagione amministrativa guidata dall’ex segretario nazionale del Partito Socialista, in qualità di assessore alla metropolitana leggera, opera che non ha mai visto la luce. «Un peccato, tenendo conto della visione ampia che aveva determinato la progettazione di quella infrastruttura – ha detto l'accademico - Lo stesso Viale Mancini, per come era stato concepito, è stato dimezzato».

Opera ancora utile

«L'asse viario attrezzato con il sistema di trasporto green, sarebbe oggi stato prezioso nel sistema dei collegamenti dell'area urbana tenendo conto dei rapporti instaurati dall'Università della Calabria con la città e il centro storico. Penso alle attività intraprese a Cosenza vecchia ma anche agli studenti del corso di medicina che dovranno svolgere i tirocini all'ospedale dell'Annunziata. Alla luce di queste novità – ha concluso Dacrema – il progetto potrebbe essere rilanciato. Ma ci vuole esperienza, intelligenza politica ed una interlocuzione tra istituzioni più concreta e vivace, orientata al benessere delle comunità».

Scossone istituzionale

Insomma, occorre uno scossone per ampliare l'azione politica verso obiettivi di più lunga gittata «per restituire – dice Giacomo Mancini – il ruolo di Atene della Calabria a Cosenza. Quella energia diffusa, percepita in passato grazie alla capacità delle istituzioni di tirare fuori il meglio da ogni cittadino e dalle associazioni, dalle categorie professionali e da quelle imprenditoriali, si è trasformata in apatia. Mancano le occasioni di confronto e di elaborazione delle idee. Per rompere questo anomalo e negativo circolo vizioso, la Fondazione è impegnata in una serie di iniziative propositive che speriamo possano essere da stimolo per tutta la classe dirigente. Bisogna tornare ad essere ambiziosi – ha concluso il vicepresidente della Fondazione intitolata al Leone socialista – per disegnare delle traiettorie che riportino la città ad essere punto di riferimento della Calabria e dell'intero Mezzogiorno».