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Più ci si avvicina al voto e più sale di livello il dibattito politico della campagna elettorale di Cosenza. Messi da parte programmi, idee e possibili risposte alle esigenze e ai problemi della gente, dimenticata la lotta alla criminalità, i principali partiti politici hanno deciso di non farsi distrarre dalle priorità: osservare con attenzione il tipo di carta e di tipografia usato per il deposito delle liste elettorali. A destare la virtuosa attenzione degli astanti sui formalismi e i cavilli, ci ha pensato il Nuovo Centrodestra che è riuscito a farsi sbattere fuori dalla competizione per aver “dimenticato” di inserire le diciture precise previste dalla legge Severino all’interno dei moduli per la sottoscrizione della candidature. I fratelli Gentile, o chi per loro, che non sbagliano una virgola in nessun bando e in nessuna richiesta da circa 30 anni (salvo che si tratti di elezioni), stavolta sono stati in grado di ripescare moduli precedenti alla legge, incappando in un’esclusione assai singolare, se si considerano le condizioni di ambiguità politica in cui è maturata. Un’esclusione che oltre ad indebolire Paolini e liberare le mani ai Gentile che potranno giostrare in piena libertà al primo turno, ha avuto l’effetto di far scattare la caccia al vizio formale. Una pratica in cui si sono avventurati, da ultimo, anche i deputati di Forza Italia Roberto Occhiuto e Jole Santelli che degli azzurri è pure coordinatrice regionale. I due hanno ben pensato di presentare un’interrogazione al Ministro dell’Interno per indagare se la lista che fa capo a Giacomo Mancini ha presentato i moduli di sottoscrizione in originale o in fotocopia. I due parlano di evidenti riproduzione fotostatiche e quindi chiedono l’esclusione della lista. E se Mancini e Morrone, dal canto loro, hanno giurato che tutto è in regola così come aveva attestato la Commissione elettorale, è stato il Pd cosentino, con apposita nota stampa, ad innalzare ancora il livello della discussione. “Santelli e Occhiuto vogliono escludere tutte le liste perché sanno di perdere. Forse si sono fotocopiati il cervello” è in estrema sintesi il pensiero della federazione provinciale dei democrat.
Una giornata importante, insomma, quella di oggi a Cosenza che lascia ben sperare per il futuro e garantisce che il politically correct e il bon ton continueranno a caratterizzare la campagna elettorale. Per i programmi ci sarà tempo che, del resto, va tutto già troppo bene.
Riccardo Tripepi