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«Non avendo ancora avuto gli strumenti per agire, rimetterò il mandato di assessore nella mani del sindaco». Lo scrive Vittorio Sgarbi in un post pubblicato su facebook dal suo ufficio stampa, in riferimento alla sua esperienza da assessore al comune di Cosenza.
«La delega al centro storico è una suggestione, soprattutto quando bisogna esercitarla senza avere a disposizione neppure una sede».
Così Vittorio Sgarbi, sostenitore accanito delle politiche di Mario Occhiuto, con un post a sorpresa che tuttavia rispecchia pienamente il suo stile ed il suo carattere, ha preannunciato le dimissioni da assessore di Palazzo dei Bruzi.
«Non avendo ancora avuto gli strumenti per agire, rimetterò il mandato di assessore nella mani del sindaco». Un divorzio dalla città di Cosenza? Una presa di distanza dall'attività del primo cittadino? Una provocazione? Niente affatto. Si tratta più semplicemente di una valutazione pragmatica. «La realtà è che questa delega è una suggestione – spiega, rintracciato telefonicamente – Non mi sento in grado di agire anche perché non ho nulla a disposizione per esercitare il mio ruolo. Non una sede, una segreteria, un computer. E allora? Per risolvere i problemi del centro storico cosa posso fare? In realtà – aggiunge – serve un'azione congiunta di più enti istituzionali e di tutti i settori pubblici cittadini, per canalizzare finanziamenti, per avviare progetti, per educare gli abitanti a mantenere integri e puliti i luoghi. Se mi chiedi di fare l'autista senza avere l'automobile cosa posso fare? - si domanda il noto critico – Con Occhiuto abbiamo interloquito più volte sulle linee da seguire. Per questo gli dico, dammi una delega alle attività culturali. Ha più senso e mi consentirebbe di offrire un reale contributo alla città».
Salvatore Bruno