Convocato per il 6 agosto prossimo il consiglio comunale di Cosenza con all'ordine del giorno la manovra di assestamento del bilancio. Prima di approdare in aula, la pratica sarà esaminata nella competente commissione presieduta da Giuseppe d'Ippolito. Tre gli appuntamenti previsti, articolati nelle giornate del primo, del 2 e del 5 agosto.

La conta nella maggioranza

La lunga vigilia della seduta consiliare è agitata e carica di tensione, anche a causa della recente delibera licenziata dalla Corte dei Conti, con la quale la magistratura contabile ha certificato il dissesto. La sentenza però non è esecutiva e non ha ancora sortito alcun effetto, in attesa della pronuncia delle Sezioni Riunite, sul ricorso preannunciato dall'amministrazione di Palazzo dei Bruzi. Tuttavia sembra scongiurato il rischio che l'assise possa slittare per la mancanza del numero legale. La maggioranza si presenterà più o meno compatta con l'incognita dei tre componenti della Piattaforma, Cito, Sconosciuto e Spadafora, eletti nelle liste della coalizione di Occhiuto e rappresentati in giunta dall'assessore Francesco De Cicco, transitati nel sodalizio trasversale, insieme a Marco Ambrogio e Giovanni Cipparrone, con l'obiettivo di indirizzare l'attenzione dell'azione amministrativa verso periferie, quartieri popolari e famiglie disagiate. La loro eventuale assenza tuttavia, non dovrebbe risultare decisiva. Mario Occhiuto, infatti, dovrebbe ugualmente poter contare su 17 dei 32 consiglieri che compongono il civico consesso.

La variazione dei debiti fuori bilancio

Nel frattempo la giunta ha proceduto, con apposita delibera, ad una rettifica dell'ammontare dei debiti fuori bilancio da inserire nella manovra di assestamento. Inizialmente quantificati in 4.764.567,74 euro, sono stati integrati con quelli derivanti da procedure espropriative e determinati in 2.037.000,00 euro, per un totale di 6.801.567,74 euro di debiti fuori bilancio riconosciuti dall'esecutivo comunale che troveranno copertura, secondo quanto riportato nello schema di assestamento, ricorrendo all'accensione di mutui.