Scadenza rispettata e, dopo quelle dei giorni scorsi, nessuna polemica con l'opposizione sui progetti per il centro storico di Cosenza. Palazzo dei Bruzi ha inviato al Mibact le schede progettuali degli interventi che intende realizzare nella parte antica della città entro il termine del 5 giugno. Adesso toccherà al tavolo di concertazione del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) valutare le proposte arrivate dalla Calabria e decidere se finanziarle o meno. A disposizione ci sono novanta milioni di euro da investire in spazi pubblici, ma il Comune è andato oltre, presentando progetti per un valore leggermente superiore: 93 milioni. A darne notizia è il vicesindaco e assessore alla riqualificazione urbana Francesco Caruso, protagonista nei giorni scorsi di una lunga diatriba col consigliere d'opposizione Carlo Guccione proprio sui fondi per Cosenza vecchia.

I progetti per gli edifici religiosi

Gli interventi pensati dagli uffici comunali riguardano diversi edifici religiosi. Si ipotizzano il restauro dell'ala posteriore del complesso monumentale di San Domenico, quello conservativo con adeguamento sismico della chiesa di San Gaetano e delle relative pertinenze, l'adeguamento sismico e funzionale della chiesa delle Vergini. Grazie all'intesa con la Provincia, tra le proposte figura anche quella di ridare dopo anni nuova vita al monastero dei Cappuccini in cui aveva sede l'ex ricovero Umberto I: in questo caso, oltre all'adeguamento sismico, si prevedono l'efficientamento energetico e la rifunzionalizzazione delle aree di pertinenza.

Sottoservizi, verde e impianti sportivi

Ma nelle schede di Palazzo dei Bruzi non ci sono solo chiese: il Comune ha chiesto fondi anche per la riqualificazione territoriale tramite i “Giardini urbani diffusi”, nonché quella degli spazi pubblici del centro storico, del verde e dei sottoservizi. I finanziamenti dovrebbero riguardare, inoltre, il miglioramento dell'accessibilità al centro storico attraverso interventi di mobilità sostenibile. E, visto che il Cis coinvolge anche il Ministero dello Sport, sono stati inviati anche progetti relativi a impianti come il palazzetto dello sport di Casali e le piscine del lungofiume. Il primo dovrebbe essere demolito e ricostruito, le seconde (mai entrate in funzione) finalmente completate dopo quasi dieci anni dalla loro fittizia inaugurazione.

Niente soldi per gli edifici privati

L'iter del Cis, ricorda Caruso, aveva subito una brusca frenata dopo il marzo dello scorso anno, quando a guidare il Mibact era ancora Alberto Bonisoli e il Comune aveva presentato le sue prime proposte per il centro storico. Il ritorno di Dario Fransceshini alla guida del dicastero e la nomina, da parte sua, di Anna Laura Orrico come sottosegretario ai Beni culturali ha rimesso in moto il Contratto istituzionale. E così, dopo quasi un anno di silenzi tra Roma e Cosenza, nella prima metà di febbraio 2020 sono ripresi gli incontri. È stata la stessa Orrico a fissare paletti ben precisi sul da farsi: i finanziamenti avrebbero dovuto riguardare soltanto interventi nel centro storico su beni di proprietà pubblica, da valorizzare o rendere più accessibili.

Da quel momento, spiega ancora il vicesindaco, Palazzo dei Bruzi ha stravolto i suoi piani iniziali. In principio, infatti, si pensava al recupero e al ripristino degli edifici privati del centro storico – visti i numerosi crolli già avvenuti e quelli che potrebbero ancora verificarsi - ma dopo il niet del sottosegretario la strada da seguire è cambiata radicalmente. «Recependo gli input del Ministero – dichiara Caruso – abbiamo seguitato ad interloquire con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative e con le altre associazioni spontanee presenti sul territorio. Insieme a loro abbiamo elaborato proposte in grado di rappresentare la sintesi dei suggerimenti, delle idee e delle osservazioni pervenute dal basso, integrandole ed armonizzandole con quelle già elaborate dal Comune».

Le prossime tappe dell'iter burocratico

Ora la strada che conduce alla stipula di atti giuridici vincolanti tra Cosenza e Roma entro il 31 dicembre 2021 si fa più in discesa. C'è ancora una tappa da percorrere prima di avere la certezza che i novanta milioni, previsti da una delibera Cipe del 2018, arrivino in riva al Crati. Da qui all'autunno dovrà arrivare la sottoscrizione ufficiale del Cis. Ma Caruso è più che fiducioso: «Grazie anche al lavoro dei tecnici che hanno concorso alla redazione delle proposte siamo riusciti a formalizzarle nei tempi previsti e ci apprestiamo, così come concordato con il Mibact ed il sottosegretario Orrico, a firmare il contratto entro la fine di giugno, in anticipo rispetto al mese di settembre indicato in un primo momento».