“Ci sono cose rispetto alle quali vorrei non aver ragione mai”, afferma Lucio Presta. “Mi riferisco ai numerosi articoli, usciti sulla stampa odierna, che riportano condizioni di decadimento e di trascuratezza visibili in molti, troppi angoli di Cosenza. Da tempo, ormai, sottolineo come la bellezza di una città non risieda unicamente nel suo “km” principale  e come un’Amministrazione degna di tale nome, debba avere cura, prima che dell’apparenza, della sua sostanza.  Via Degli Stadi, per esempio, è figlia del più assoluto degrado. Vi sono alberi abbattuti lasciati sul ciglio delle strade, marciapiedi ridotti in macerie che rendono impossibile il transito pedonale e nella zona, un tempo destinata alla nascita di un centro commerciale, transennata forse da anni, vi è ormai solo il posto per una discarica abusiva. Credo che qualcosa, a me che non vengo considerato cosentino, sfugga. Via Degli Stadi non è forse Cosenza? E non è sempre cosentina la strada di Via Migliori, antistante il Pronto Soccorso dell’Ospedale, da due giorni chiusa al traffico per il crollo del manto stradale al seguito della rottura di una tubatura della rete idrica? Problema che pare non sia nuovo e che ad oggi inibisce il traffico, rendendo disagevole la circolazione in una città che, di per sé, ha nella mobilità una delle lacune più grandi. Tali voragini, assolutamente pericolose, non possono essere considerate normalità soprattutto alla luce di fenomeni che si ripetono costantemente anche in zone diversificate (vedi Via Zara di qualche tempo fa).”


“Resta inoltre”, continua il candidato a sindaco appoggiato dal centro sinistra, “un problema primario quello relativo al controllo del rispetto delle regole. In pieno centro, su Piazza Kennedy, alcuni automobilisti sono arrivati a parcheggiare sui percorsi riservati ai ciechi. ‘E un dato che mi esorta a riflettere sulla scarsa disponibilità di parcheggi, da un lato, ma soprattutto sulla necessità di un’attenzione perenne in ogni angolo della città.

Infine”, conclude Lucio Presta, “mi permetto di definire grave, la possibilità reale, appresa sui giornali, che statue del MAB possano non essere state soggette ad assicurazione. Un patrimonio artistico di cui si vanta il Comune di  Cosenza, lasciato al rischio, reiterato nel tempo, di danni, la cui riparazione rischia di gravare sul bilancio comunale. Per alcuni avrò smesso di essere cosentino, eppure  riesco a vedere molto  bene il disagio e l’abbrutimento che, mio malgrado, versa in alcune zone e che desta, in me, profonda amarezza”.