COSENZA – Nella giornata della legalità Enzo Paolini ha incontrato i giornalisti per esprimere il proprio punto di vista rispetto alle pratiche amministrative avallate dal sindaco Occhiuto e passate sotto la lente di ingrandimento da parte della Procura di Cosenza e della Guardia di Finanza. Insieme all'avvocato con la passione del rugby, in corsa per la poltrona di primo cittadino, anche Giuseppe Mazzuca e Sergio Nucci.


Quest'ultimo, leader del movimento civico Buongiorno Cosenza, insieme ad un gruppo di collaboratori volontari, si è preso la briga di spulciare determine e delibere, ben prima delle Fiamme Gialle, e di procedere alla pubblicazione di tutti gli atti disponibili sul proprio sito internet. «Un'operazione di trasparenza necessaria – ha ribadito Mazzuca ex consigliere comunale, che è stato anche presidente della Commissione di garanzia – Il municipio deve diventare una casa di vetro. Per questo istituiremo – ha annunciato – una delega assessorile apposita, per evitare che si ripeta lo sconsiderato ricorso ai cottimi fiduciari che ha caratterizzato gli ultimi anni, con casi estremi di approvazione di oltre sessanta determine, tutte relative ad affidamenti diretti e sotto soglia, pubblicate nella stessa data e in favore della stessa ditta».


Sergio Nucci ha voluto anche puntualizzare che «quando Occhiuto riferisce di aver ridotto durante la sua gestione gli affidamenti diretti, dice la verità ma bisogna anche tenere conto del fatto che buona parte delle somme a cui si riferisce erano quelle destinate alle cooperative sociali per le quali il ricorso a questo strumento era obbligatorio».


Enzo Paolini è un radicale convinto, e perciò garantista: «Il mio mentore politico è stato Marco Pannella, per questo la mia posizione, rispetto alle indagini condotte dalla magistratura, non può che essere quella di un garantista per il quale vale la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. E però – ha aggiunto – questa valutazione non può essere applicata ai rappresentanti delle istituzioni per i quali bisogna fare riferimento ad un altro articolo della Costituzione, poco conosciuto e poco citato: l'articolo 54 che nell'ultimo comma così recita “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.


Se analizziamo gli atti che vengono contestati – ha poi sottolineato - essi dovrebbero rispondere ai criteri della non prevedibilità e dell'urgenza. Qualcuno ci venga a spiegare quale sia la non prevedibilità e l'urgenza nel cambiare le tende nella stanza di un cancelliere o nel ridipingere i corridoi del tribunale, o nel cambiare le lampadine ai pali dell'illuminazione pubblica. Tanto più che esistono più atti riportanti i medesimi lavori con importi al limite dei 40.000 euro destinati sempre alle stesse imprese». L'avvocato un'idea dei motivi che si celano dietro queste pratiche, ce l'ha ben chiara: «Però me la tengo per me» dice seccamente. Il Pse dunque si pone come forza scomoda per la casta e come sentinella per la democrazia. «Oggi sentinella, ma quando saremo eletti alla guida di Palazzo dei Bruzi – ribadisce Paolini – saremo non sentinelle, né controllori. Al contrario, il controllo lo eserciteranno i cittadini nei nostri confronti, perché sul sito della trasparenza dell'amministrazione che verrà pubblicheremo tutti gli atti, non soltanto dopo l'approvazione, ma anche preventivamente, per sottoporli al giudizio dei cosentini prima che divengano esecutivi. E' chiaro che alla politica spetterà la responsabilità di assumere le decisioni. Ed è sulla qualità delle decisioni che poi chiederemo di essere giudicati».


Salvatore Bruno