La tensione si taglia a fette nell’aula consiliare di Palazzo dei Bruzi per la seduta convocata, con all’ordine del giorno, il riconoscimento di debiti fuori bilancio e l’adozione della delibera di dissesto. Le pratiche sono state votate all’unanimità dai presenti. In venti hanno partecipato ai lavori, oltre al presidente dell’Assise Pierluigi Caputo ed al sindaco Mario Occhiuto. Pienamente garantito quindi, il numero legale. Tra i banchi Gisberto Spadafora, Anna Rugiero, Piercarlo Chiappetta, Gaetano Cairo, Luca Gervasi, Fabio Falcone, Antonio Ruffolo, Annalisa Apicella, Giuseppe d’Ippolito, Maria Teresa De Marco, Alessandra De Rosa, Vincenzo Granata, Carmelo Salerno e Andrea Falbo; e poi i piattaformisti Francesco Cito, Marco Ambrogio e Pasquale Sconosciuto; Francesco Spadafora, Luca Morrone e Massimo Lo Gullo. Clima infuocato nel settore riservato al pubblico, dove una ventina di contestatori, esponenti del Movimento Cinquestelle e di alcune associazioni e comitati, tra cui i No Metro e i Prendocasa, hanno chiesto a gran voce le dimissioni del primo cittadino. Assenti invece i rappresentanti dei gruppi Pd, La Grande Cosenza, Psi, Uniti per la Città: il loro tentativo di dare una spallata alla maggioranza, per determinare lo scioglimento anticipato dell’esperienza amministrativa, non è riuscito.

Il crack arriva dal passato

«Il dissesto proviene dal passato – ha ribadito nella propria relazione Mario Occhiuto – Nel 2012 la Corte dei Conti, fotografando il bilancio consuntivo del 2010, aveva già decretato il crack finanziato. Ci siamo sforzati di evitarlo con il Piano di Riequilibrio, tra le prime amministrazioni in Italia ad aderire al predissesto, introdotta dalla nuova normativa. Abbiamo cercato di risanare la situazione, e nonostante la riduzione delle spese e anche del personale, siamo riusciti ugualmente a governare offrendo più servizi ed investendo svariati milioni di euro nella realizzazione di nuove opere. Le nuove piazze e le tante infrastrutture portate a compimento, hanno permesso alla città di scalare le classifiche nazionali. Quella di amministrare con un bilancio ingessato dalla procedura di predissesto è stata una scelta coraggiosa. L’abbiamo assunta anche per evitare la mobilità per 320 persone e per operare un riordino delle cooperative sociali, cui abbiamo restituito dignità e funzionalità».

Verso il rimpasto

Tra gli altri, hanno poi preso la parola il presidente della Commissione bilancio ed esponente di Fratelli d’Italia, Giuseppe d’Ippolito, che ha invitato il sindaco ad operare un rinnovamento della squadra di governo per ripartire con lo stesso slancio che aveva determinato il successo al primo turno nel 2016; l’esponente di Forza Cosenza Carmelo Salerno e Marco Ambrogio, accusato dall’opposizione di fungere da stampella per la maggioranza e che ha proposto un taglio del 50 per cento delle indennità di sindaco, assessori e consiglieri comunali.

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