È stato costituito in data 8 aprile 2021 il Collegio dei presidenti dei Consigli comunali della Riviera dei Cedri. L’iniziativa voluta da Francesco Bartalotta e Gaetano Bruno, presidenti rispettivamente di Diamante e Scalea, ha trovato ampio riscontro nei colleghi dei comuni di Santa Maria del Cedro, Tortora, Orsomarso, Papasidero, Buonvicino, Maierà e Bonifati.

La Carta dei presidenti

Il costituendo Collegio si è dotato di una Carta dove sono riassunte le finalità dello stesso e le principali funzioni che si intendono svolgere attraverso una logica comprensoriale non più rinviabile e che sia di supporto e di stimolo ai Sindaci, spesso unico e solitario baluardo delle istanze dei cittadini.

Partecipazione e trasparenza

I Presidenti dei Consigli comunali, con la loro funzione di organo di controllo del funzionamento delle riunioni delle civiche assise, rappresentano il perno dell’equilibrio democratico e, allo stesso tempo, una figura che rappresenta tutti i gruppi consiliari presenti nei vari consigli comunali. Al di là del gruppo di appartenenza del singolo Presidente del Consiglio, essi incarnano i princìpi di partecipazione e trasparenza nel dibattito politico e amministrativo che deve essere sempre garantito.

Stimolare il dibattito

Partendo da questo presupposto il Collegio si pone tra gli obiettivi quello di rappresentare un organismo in grado di stimolare il dibattito finalizzato alla sintesi tra le varie forze politiche che animano i consigli comunali con lo scopo di rappresentare, soprattutto di fronte ai grandi temi, una voce unica e slegata da qualsiasi campanilismo e, invece, votata ad una logica di valorizzazione delle caratteristiche dei singoli paesi della Riviera dei Cedri che insieme possono esprimere un grande potenziale sotto tutti i punti di vista.

Gli intenti

Il fine ultimo è costituire un organismo compatto e rappresentativo di quanti più comuni possibile al fine di portare avanti una rivoluzione di cultura politica che superi i campanilismi localistici e la personalizzazione della politica locale e che al contempo consenta ai soggetti democraticamente eletti di avere un interlocutore plurale, eterogeneo ed imparziale con il quale dialogare e trovare le soluzione tecniche, amministrative e politiche per affrontare e risolvere i problemi fino a trasformarli in opportunità con la forza dell’unità degli intenti.