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«Siamo al teatrino della vecchia politica». È netto Giacomo Mancini che da assessore della Regione Calabria ottenne l'allocazione sul Por dei 160 milioni di euro per realizzare la metrotramvia di Cosenza.
Come uscirne?
«Occorre che qualcuno all'interno di Palazzo dei Bruzi faccia comprendere al sindaco Occhiuto che nell'accordo quadro proposto dal presidente Oliverio sono inserite insieme alla metro anche altre opere importanti che possono migliorare la nostra città».
Eppure Occhiuto continua a manifestare contrarietà al progetto della metro.
«Guardi sul tema Occhiuto ha fatto talmente tante piroette che è veramente difficile stargli dietro. Ed è un peccato perché così facendo si è perso il senso della portata positiva di alcune proposte migliorative. In ogni caso la sua ultima uscita è davvero ingiustificabile».
Si riferisce a cosa? Al fatto che il sindaco non si è presentato al tavolo convocato da Oliverio dicendo che non si fida del presidente della giunta?
«Esattamente. L'espressione "non mi fido" è grave e inaccettabile. Le amministrazioni parlano attraverso atti pubblici e nell'accordo proposto da Oliverio sono scritti nero su bianco impegni chiari e tempistiche di realizzazione puntuali di tante opere utili per Cosenza. Rinunciarvi sarebbe un delitto perpetrato contro i cosentini. Se Occhiuto non si fida chiami i cosentini a fare da garanti. Saremo noi cittadini a vigilare su quell'accordo e a garantirne la sua realizzazione».
Cosa fare adesso?
«Chiudere il teatrino e iniziare a prendere decisioni. Se Occhiuto vuole lasciare la città cosi come è basta che convochi il consiglio e si faccia votare la rinuncia a questi finanziamenti. Altrimenti ... »
Altrimenti?
«Si sieda al tavolo con Oliverio. Del resto il suo mandato da Sindaco si avvia a conclusione. Ha la possibilità di essere ricordato non solo per luminarie e arredo urbano».
E sui finanziamenti per la metro?
«Occorre vigilare sul loro corretto utilizzo. Sarebbe il caso di chiedere l'impegno al Ministro dell'Interno. Minniti sta lavorando egregiamente. Un impegno dei suoi uffici garantirebbe un controllo minuzioso affinché le risorse che potranno arrivare a Cosenza non foraggino le cosche. Quei soldi devono essere spesi unicamente per opere e servizi che migliorino la vita dei cosentini».
Salvatore Bruno