Giovedì 28 luglio l’Assemblea discuterà la proposta di modificare lo Statuto per poter concedere la cittadinanza ai minori stranieri che abbiano completato almeno un ciclo scolastico in Italia
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Giovedì 28 luglio alle 16 si terrà il Consiglio comunale di Cosenza sulla questione Ius Soli. Inizialmente era in programma martedì 26 ma il presidente Giuseppe Mazzuca, dopo aver ascoltato nella conferenza dei capigruppo le esigenze di ogni parte politica, ha indicato la data in cui l’assemblea cittadina discuterà l’inserimento del riferimento alla suddetta norma nello Statuto. Tramite il consigliere di minoranza Michelangelo Spataro, inoltre, è stato richiesto un parere di legittimità al segretario generale Virginia Milano. L’ordine del giorno, del resto, è unico e darà vita ad un lungo dibattito di natura politica.
Come detto, gli eletti considereranno «l’impegno del Consiglio comunale affinché nello Statuto del Comune di Cosenza venga introdotto il riferimento al principio della Ius Soli, ad istituire in tal senso la cittadinanza onoraria del comune di Cosenza e ad impegnare il Sindaco a la Giunta affinché vengano promosse azioni di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza».
Ius Soli, Cosenza dopo Bologna
Cosenza, qualora Palazzo dei Bruzi optasse per l’approvazione, diventerebbe la seconda città italiana dopo Bologna a dotarsi di tale riferimento statutario. La mozione fu presentata dalla presidente della commissione Istruzione e Legalità Chiara Penna (gruppo Franz Caruso Sindaco) lo scorso quattro marzo. In quell’occasione l’intera maggioranza l’approvò per porla all’ordine del giorno del successivo Consiglio comunale. Nel testo si faceva riferimento all’istituzione della cittadinanza onoraria da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano.
Le posizioni politiche
Quanto bastava per mettere sul chi va là Fratelli d’Italia, che annuncia battaglia nel civico consesso, e la Lega che ne ha contestato la legittimità sfoderando una serie di comunicati stampa. Essendo un cavallo di battaglia del segretario Letta, il Partito Democratico ha preso posizione da subito per bocca del vice sindaco Maria Pia Funaro. Rispondendo per le rime al Carroccio, si chiese: «Esistono diritti di serie A e di serie B? Con l’introduzione dello Ius soli nello Statuto comunale i minori stranieri, di fatto, diventeranno cittadini cosentini prima che italiani. E Cosenza sarà l’avamposto di un Sud che parla molte lingue, che dialoga con l’Europa e con il mondo, che tutela e garantisce i diritti non solo civili, ma anche sociali e culturali».
Prese di posizione nette arrivarono anche dall’assessore al Welfare Veronica Buffone (M5S) e dal sindaco Franz Caruso (PSI). «Andremo avanti per inserire nel nostro statuto, come successo già a Bologna, il diritto dello Ius Soli – disse il primo cittadino -. Il conferimento della cittadinanza italiana ai ragazzi e ai bambini che vivono sul nostro territorio da tanti anni sarà un atto simbolico. Ne hanno diritto e Cosenza deve dimostrare di essere avanti rispetto a tante città che non hanno ancora capito quanto sia importante l’integrazione». Nessuna crepa sembra esserci nella sua maggioranza, che solo un paio di settimane fa, per bocca di tutti i gruppi consiliari che lo sostengono, sentenziò compatta: «Sì allo Ius Soli. Estendere i diritti non è mai un pericolo». Giovedì prossimo la prova del nove.