L’amministratore titolare della delega ai quartieri e candidato sindaco contro la stessa amministrazione di cui ha fatto parte, ha trasformato l’ex sede della Circoscrizione di Via Popilia nella sua segreteria personale
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La cancellata esterna dell’edificio è tappezzata di manifesti ed anche all’interno, il volto di Francesco De Cicco lo trovi ad ogni angolo, segno tangibile della trasformazione operata nei locali dell’ex Circoscrizione di Via Popilia, locali pubblici del Comune di Cosenza divenuti a tutti gli effetti, la segreteria politica personale dell’assessore ancora in carica.
Comune indifferente
Candidato contro la sua stessa amministrazione, De Cicco non ha avuto remore nel costruirsi questo feudo nel cuore del quartiere in cui ha raccolto il maggior numero di preferenze. In base a quale titolo autorizzativo abbia destinato questo spazio nella casa del suo movimento, non è dato saperlo. Di sicuro a Palazzo dei Bruzi, in molti avevano notato l’anomalia, soprattutto tra i componenti della giunta. Ma nessuno ha segnalato la cosa. E neppure adesso che il primo turno di votazioni si è consumato, si è levata una voce di dissenso.
Ago della bilancia
Forse perché fanno gola le quasi cinquemila preferenze riscosse il 3 e 4 ottobre scorso, dal fondatore di Cosenza Libera, oggi uno degli aghi della bilancia nel ballottaggio della prossima settimana. Sulla carta non dovrebbero esserci dubbi: negli ultimi due anni De Cicco ha preso le distanze dal sindaco Occhiuto, evitando di partecipare alle riunioni di giunta pur rimanendo formalmente nel governo della città ed incassando regolarmente la relativa indennità. In campagna elettorale poi, l’assessore si è contraddistinto anche per le accuse più o meno velate di voto di scambio rivolte all’amministrazione uscente, in cui si sarebbero consumate, citazione testuale, numerose «porcherie».
Per un consigliere in più
Insomma, era chiaro il percorso di discontinuità rispetto all'amministrazione uscente. Ma l’elezione di Francesco Caruso e la prosecuzione dell'esperienza di centrodestra, consentirebbe a De Cicco di portare nell’assise un consigliere in più, tre invece di due, ed avere quindi un maggiore potere contrattuale nel condurre le sue battaglie in favore delle aree periferiche e popolari della città. Quelle che egli stesso avrebbe dovuto contribuire a far emergere dal degrado in virtù delle deleghe conferitegli dal sindaco. E che soffrono maledettamente, innegabilmente trascurate e tagliate fuori da interventi pubblici più strutturali della solita buca tappata con una manciata di bitume, di cui ci si è vantati per settimane sui social.