Sono partiti i lavori della due giorni organizzata a Cosenza in partnership con “Il Sole 24 Ore” sul ruolo della Calabria nel Mediterraneo. Sul tema si sono confrontati il senatore Nicola Irto (Pd), i deputati Simona Loizzo (Lega) e Alfredo Antoniozzi (FdI) nonchè il sindaco di Cosenza Franz Caruso. Da remoto si è collegato anche il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto. «Mi trovo a Barcellona – ha detto Occhiuto – proprio per discutere di Mediterraneo. Il piano Mattei elaborato dal governo Meloni è l’unica soluzione per affrontare le emergenze del continente africano. Il Mediterraneo in questo contesto può e deve essere strategico anche nelle politiche di pace – ha proseguito – e la sua centralità non è solo dettata dal conflitto in Medioriente ma dalla possibilità di poter rendere nei vari continenti gli scambi commerciali determinanti per aumentare il Pil dei Paesi africani. Ringrazio l’on Alfredo Antoniozzi vice presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia e confido che da queste discussioni nascano contributi essenziali per la nostra Nazione».

Ma proprio il piano Mattei è stato al centro del dibattito. Al senatore Irto, ad esempio, il progetto del Governo non piace perché «in tutto il documento viene citata una sola volta l’Europa. Io credo invece che il ruolo di Bruxelles sia fondamentale in questa vicenda. L’Italia da sola non può governare un fenomeno così complesso».

«Siamo di fronte a un tema complesso – ha ammesso il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi - La storia ci ha insegnato che la povertà genera emigrazioni. Esiste un diritto ad emigrare, ma anche uno a vivere a casa propria in condizioni decenti. Enrico Mattei è stato un grande italiano – ha detto Antoniozzi – perché non aveva logiche predatorie come quelle di altri Nazioni che hanno preso l’Africa come un’immensa dispensa di risorse minerarie e naturali. Ciò che è successo dopo è stato sfruttamento, occupazione, povertà. Giorgia Meloni ha recuperato quella visione che è l’identità mediterranea della nostra Nazione. Dobbiamo contaminare l’Europa e lo stiamo facendo», ha concluso.

Favorevole al piano Mattei anche la deputata Simona Loizzo che ha chiamato ad una maggiore assunzione di responsabilità dell’Europa su questi temi. L’esponente della Lega in realtà è andata oltre dicendo che l’obiettivo politico del suo partito è proprio quello di destrutturare le istituzioni europee che appaiono deboli rispetto al fenomeno e non esercitano un’azione diplomatica riconoscibile. Non lo faranno da soli, dice, ma con altri partner internazionali. Una su tutte: Marine Le Pen. La leader del Front National, che ha partecipato alla manifestazione di Pontida, sarà ancora in questi giorni in Italia per rafforzare l’asse fra il suo partito e quello di Salvini.

Sabato ci sarà il momento clou di questa manifestazione grazie anche alla presenza di Marco Minniti, presidente della Fondazione “Med Or” e grande esperto di geopolitica. Se è banale dire “aiutiamoli a casa loro”, il problema è quello di individuare interlocutori credibili con cui siglare accordi che abbiano un peso. L’area del Nord Africa appare infatti politicamente poco stabile e, laddove stabile, con pochi spazi di azione. Un esempio su tutti l’accordo che era stato siglato con la Tunisia di Saied. Come dire fra il dire e il fare ci corre il mare. Il Mediterraneo in questo caso.