Vittorio Pecoraro punta il dito contro la mancanza al Sud di una rappresentanza dem: «Da Roma in giù non c’è alcuna attenzione concreta al territorio e alle sue priorità»
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Dalla riunione di direzione del Partito Democratico di Cosenza arriva un atto di denuncia indirizzato ai vertici nazionali. Vittorio Pecoraro, segretario della federazione bruzia, lo ha evidenziato con una certa insofferenza all’interno di una lunga relazione in cui ha posto come prioritario il problema che il PD ha con il Mezzogiorno d’Italia. Difficoltà radicate nel tempo e che si trascinano dal secolo scorso quando erano ben altri i colori politici ad intercettare i voti da Roma in giù. Poco, se non nulla, è cambiato col passare degli anni al netto di piccole e comunque circoscritte eccezioni.
«Il Pd è un partito che non guarda al sud»
«Siamo diventati alieni ad una larga fetta della società e incapaci di raggiungere più del 10/15% del nostro elettorato - ha detto -. La Calabria non ha deputati alla Camera del Partito Democratico, la Basilicata non ha rappresentanti lucani del Pd in Parlamento, il Molise nemmeno, Puglia e Campania ne eleggono una manciata, in Sicilia abbiamo fatto il record negativo e siamo poco sopra al 10%. Insomma, il PD è un partito pensato per il centronord».
Pecoraro poi entra nel merito. «Non c’è mai stato un segretario nazionale del Mezzogiorno, non c’è mai stato un pensiero sul sud e quando c’è stato ha avuto la parvenza più di una ricostruzione caricaturale fondata su stereotipi che non su una reale conoscenza dei territori. Diciamocelo con franchezza: al di sotto di Roma, a partire dal basso Lazio fino alla Sicilia, non c’è mai stata una presenza strutturata del PD».
Pecoraro: «Al sud il Pd ridotto a cassa di risonanza di sindaci e governatori»
L’idea che la proiezione del Partito Democratico nella sua indole sia indirizzata verso il settentrione, è tema focale da porre al prossimo congresso nazionale. «Il dibattito politico interno delle regioni del centrosud è stato inaridito, ridotto ad una lunga serie di commissariamenti - ha aggiunto Pecoraro -. Basti considerare che Campania, Puglia e Basilicata di fatto non hanno più un segretario regionale. Sono del parere, inoltre, che anche la lunga stagionale commissariale calabrese abbia influito sul recente risultato».
Prima di affrontare la questione generazionale e del correntismo che lacera il partito, non lesina un’altra stoccata. «E’ perfino capitato che, quando è risultato strutturato e presente, il PD è stato ridotto ad una cassa di risonanza di presidenti di regione e sindaci di turno. Che si chiamino questi De Luca o Emiliano. Non può esistere il Partito senza il radicamento nel Mezzogiorno, riformiamolo dal sud».