Fratelli d’Italia ha votato contro dopo il via libera dato in Commissione: «È stato solo un atto politico che non produrrà nulla». Penna e Rende: «Lo rivendichiamo in pieno»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Cosenza compie un passo significativo verso l’inclusione e il riconoscimento dei diritti delle persone transgender e non binarie. Nel Consiglio Comunale di oggi pomeriggio è stato approvato un documento, proposto dalla Commissione Legalità presieduta dalla consigliera Chiara Penna, che impegna il sindaco e la giunta a istituire due registri di genere: uno per i servizi e uno per l’impiego.
Un registro per l’impiego: riconoscere l’identità elettiva sul posto di lavoro
Il primo punto del documento prevede l’istituzione di un Registro di Genere per l’impiego, che consentirà ai lavoratori transgender e non binari di sostituire il proprio nome e genere anagrafico con quelli elettivi nei documenti interni dell’amministrazione comunale. Ciò significa che badge, tesserini e altri atti relativi al rapporto di lavoro con il Comune potranno riportare il nome scelto dal lavoratore, sulla base di un’autocertificazione.
Questa misura, pur non modificando i documenti ufficiali validi all’esterno dell’ente, rappresenta un segnale concreto di rispetto dell’identità di genere delle persone che lavorano con il Comune.
Un registro per i servizi: il diritto di essere riconosciuti
Il secondo punto riguarda invece la creazione di un Registro di Genere per i servizi, che permetterà agli utenti di sostituire il nome e il genere anagrafico con quelli elettivi nei servizi comunali. Questo si applicherà, ad esempio, alle tessere della biblioteca, ai badge per i servizi comunali e ad altri documenti non ufficiali, sempre nel rispetto della normativa vigente.
Oltre ai registri, il documento impegna il Comune ad adeguare i propri spazi per garantire maggiore inclusività. In particolare, si prevede la creazione di servizi igienici accessibili alle persone transgender e non binarie, in aggiunta a quelli tradizionali.
Infine, il testo approvato promuove campagne di sensibilizzazione sulla tematica dell’identità alias, coinvolgendo anche le cooperative e le società che collaborano con il Comune. L’obiettivo è favorire il benessere psicofisico di lavoratori e cittadini transgender e non binari, promuovere il rispetto e l’integrazione, e stimolare un dibattito che possa portare anche a un’evoluzione legislativa a livello nazionale.
Il siparietto con Fratelli d’Italia
«L’approvazione di questo documento segna un passo avanti per Cosenza nell’affermazione dei diritti delle persone transgender e non binarie - ha spiegato Chiara Penna -. Si tratta di un impegno per garantire dignità, rispetto e riconoscimento a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro identità di genere. Anche i consiglieri di minoranza hanno mostrato sensibilità su questi temi in commissione votandolo all’unanimità. In Consiglio non si ripeterà, ma sono contenta di aver fatto breccia nel cuore, fugacemente, di Fratelli d’Italia».
Il passaggio ha innescato la risposta di Giuseppe D’Ippolito, rappresentante dei meloniani a Palazzo dei Bruzi, che ha presentato una mozione che è stata respinta. «Avete verificato gli esiti dopo l’approvazione dello statuto comunale? Nessuna cittadinanza ai minori stranieri è stata concessa. Non è cambiato nulla - ha detto -. Questo, come quello, infatti, è un atto politico che non produrrà mai alcun effetto, perché un nome può essere modificato solo dal tribunale dopo la transizione. Per ciò che riguarda le società esterne al Comune, non si può vincolare alcuna partecipata o alcuna azienda in rapporti con Ente ad utilizzare tali “accortezze”. Da parte nostra in questa fase non ci sarà voto favorevole perché poi non ci saranno effetti, al netto della buona volontà dettata da idee che comunque non condivido. Un’altra cosa, i lavoratori della Pubblica Amministrazione sono già tutelati della legge, potendo adottare un’identità alias a margine di un percorso».
Se da un lato Francesco Alimena (Pd) ha portato il saluto e i ringraziamenti di Arcigay, Bianca Rende ha rivendicato: «Sì è un atto politico, lo si può dire forte». «Ci sono persone - ha urlato verso FdI - che vogliono essere normali anche se per la vostra immagine di normalità non lo saranno mai. Questa che Cosenza dà oggi è una risposta al terrore che viene dagli Usa e ai costanti episodi di bullismo in Italia verso ragazzi che faticano a trovare una dimensione in una presunta diversità. D’Ippolito, che una volta si vantava di essere il più giovane consigliere comunale, oggi non si adegua alle sollecitazioni dei nostri giovani».