Il dispositivo, presentato dal capogruppo del Pd Damiano Covelli, esprime una forte critica al provvedimento legislativo predisposto dal precedente governo e ne chiede l’abrogazione
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Il consiglio comunale di Cosenza approva all’unanimità un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd Damiano Covelli, contro il Decreto Calabria sulla sanità. «La Calabria è in piano di rientro dal dicembre 2009 e, dal luglio 2010, è commissariata. Un periodo assai lungo che obbliga ad una riflessione ed a una valutazione dei risultati - è scritto nella premessa dell’ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd del capoluogo bruzio-. Su entrambi i pilastri che producono l’attivazione del piano di rientro: risanamento finanziario e garanzia dei livelli essenziali di assistenza (lea), la stagione commissariale ha fallito. Nel 2018 sono stati prodotti 168 milioni di euro di disavanzo, e i lea sono fermi a 136 punti su 160. Al fallimento dell’istituto commissariale si è teorizzato un decreto speciale per la Calabria. Al fallimento si è aggiunto un disastro. A quasi un anno del decreto 35/19, non solo non si è prodotto nessun beneficio ma le condizioni del servizio sanitario regionale sono sensibilmente peggiorate».
Il documento approvato dal consiglio comunale di Cosenza e condiviso da tutto il consesso cittadino, per una volta unito, nella critica unanime del Decreto Calabria, non lascia adito ad interpretazioni. Il provvedimento legislativo partorito dal governo giallo/verde va ritirato. Il documento, tra l’altro stigmatizza la precarietà degli stessi vertici amministrativi delle strutture sanitarie. «L'Asp di Cosenza nel corso dell’anno è prossima al sesto direttore generale facente funzioni».
E ancora, denuncia il documento consiliare targato Covelli «Lo sblocco del turn over è stato solo annunciato, mentre la carenza del personale si è ulteriormente aggravata. La stessa fornitura di bene e servizio, “grazie” a quanto previsto nel decreto Calabria con la inibizione della Sua, ha prodotto il blocco delle procedure di gara con scadenza contrattuale, sia per servizi esternalizzati che per forniture, oltre a produrre un costo aggiuntivo per l’espletamento di gare fuori regione. Un vero è proprio disastro. Il decreto Calabria va abrogato, mentre l’istituto dei piani di rientro va finalizzato a forme di affiancamento per le regioni in difficoltà e per singole criticità. Le dichiarazioni del ministro della Sanità che più volte si è espresso in questa direzione vanno sostenute -chiosa il documento unitario presentato dal consigliere Covelli -. La stessa conferenza delle regioni, ha da più tempo avanzato una proposta in questa direzione. Il sistema delle autonomie locali deve dare forza e consenso a questa nuova impostazione».