Tutti i numeri della verifica sul voto che ha capovolto il risultato delle urne e assegnato più voti a Gentile dopo l’assegnazione di oltre 300 schede bianche a Forza Italia. Presidente di seggio si difende a Report: «Non c’erano segni, non abbiamo sbagliato noi». Comunque vada la democrazia ne esce male: la magistratura chiamata a fare luce
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Di sicuro c’è soltanto che intorno alle elezioni politiche del 2022 nel collegio di Cosenza è accaduto qualcosa di strano. Le anomalie riscontrate nel caso Gentile-Orrico-Scutellà si manifestano in tante, troppe sezioni.
Il voto è finito sotto la lente della Giunta delle elezioni: i commissari sono stati costretti a rivedere tutte le schede bianche e nulle dopo il ricorso di Andrea Gentile che, grazie a un recupero miracoloso, si avvia a tornare alla Camera dei deputati. Dopo il riconteggio, il candidato di Forza Italia ha vinto per 240 voti – inizialmente era indietro di 484 preferenze rispetto alla sfidante all’uninominale Anna Laura Orrico. Forse il rientro del forzista ai danni di Elisa Scutellà (Orrico resterebbe in Parlamento perché in posizione utile nel listino bloccato) sarà formalizzato martedì prossimo, due giorni dopo il servizio che Report dedicherà al caso. Ha già fatto molto discutere una clip di due minuti e mezzo che anticipa i temi dell’inchiesta giornalistica, figuriamoci la versione integrale.
Il dato anomalo: diventa valido il 10% delle schede bianche (di solito è il 3%)
Uno sguardo ai numeri per mettere a fuoco la questione: molte schede date per bianche nei verbali conclusivi delle sezioni sono diventate valide dopo la verifica in Parlamento. Sono 440 su 4.637, circa il 10% del totale: la maggior parte di queste, più di 300, assegnano “nuove” preferenze a Gentile.
Ora un focus su alcune piccole sezioni della provincia bruzia. Il verbale finale della Giunta per le elezioni spiega «a titolo esemplificativo» come, per tre sezioni, «la totalità delle schede considerate bianche dai seggi è risultata contenente voti validi, anche se si tratta di un numero esiguo di schede per sezione». In altre 16 sezioni, invece, «il recupero di voti da schede erroneamente verbalizzate come bianche dai seggi elettorali è stato pari o superiore al 50%». Non è tutto, perché «anche al di sotto di tale percentuale vi sono stati diversi casi di recupero significativo di voti da schede considerate erroneamente bianche dai seggi, a esempio 5 voti su 11 schede o 8 voti su 18 schede».
I numeri sono fuori dalla norma. Per quanto asettico, anche il linguaggio burocratico del verbale lo sottolinea: la «circostanza è stata ritenuta dal Comitato unanimemente di particolare rilievo». Inevitabile, se si raffrontano i numeri con quelli delle precedenti legislature «in cui tale fenomeno si era verificato in circa il 3 per cento dei casi mentre il dato attuale ha fatto emergere come quasi una scheda su 10 sia stata considerata erroneamente bianca».
Un presidente di seggio a Report: erano schede bianche
Anomalie molto diffuse: possibile che tutti i presidenti di seggio, i loro vice e gli scrutatori delle sezioni incriminate si siano sbagliati o, addirittura, che qualcuno abbia falsato i verbali? Report ha sentito uno dei presidenti: volto oscurato, poche frasi ma precise. «Se era bianca era bianca, senza nessun segno: ci sono io, che ero il presidente, il vice presidente, gli scrutatori. Certo che stiamo attenti», spiega all’inviata della trasmissione d’inchiesta Rai. Il rischio non è banale, sarebbe una dichiarazione falsa sul verbale riassuntivo: «E chi è che si mette a fare una cosa del genere? È una follia fare un falso in un seggio», chiosa il presidente anonimo.
Giunta per le elezioni pronta a segnalare i presidenti dei seggi
Anche i commissari della Giunta delle elezioni chiamati ad analizzare il caso mettono nero su bianco lo sconcerto nel documento che racconta il caso. Ilenia Malvasi (Pd) auspica che siano «indicate agli atti della Giunta le sezioni in cui si sono verificati i casi più gravi di erronea valutazione delle schede bianche». Luca Sbardella (Fdi) ritieni che «il problema delle schede erroneamente considerate bianche vada affrontato dalla Giunta segnalando ai soggetti competenti tale erroneo modus operandi». Dalla rappresentante del M5S Carmela Auriemma arriva l’invito a specificare «i comuni nei quali si sono verificate le anomalie sulle schede bianche». Stefano Candiani (Lega) è più netto: considera necessario «segnalare agli organi competenti le problematiche emerse sull’operato di alcuni presidenti di seggi». Una delle prospettive, tanto per uscire fuori dai formalismi, è che molti presidenti di seggio e scrutatori vengano segnalati dalla Giunta delle elezioni per successivi approfondimenti.
Voto confermato solo in 129 sezioni su 537
Tanto per stare, di nuovo, ai numeri ufficiali: solo per circa un quinto delle sezioni del collegio (129 sezioni su 537), sono state confermate dal Comitato le risultanze dei seggi elettorali, con riguardo tanto alle schede bianche quanto alle nulle. In più di 400 sezioni sono state riscontrate difformità tra il verbale e il contenuto effettivo degli scatoloni che i commissari hanno riaperto e analizzato. Anche in questo caso si tratta di un’enormità.
Se le segnalazioni a carico dei presidenti di seggio sono soltanto ipotesi, di certo c’è invece che Elisa Scutellà – parlamentare che sarà esclusa dal Parlamento al rientro di Andrea Gentile – ha presentato un esposto alla Procura di Roma e Giuseppe Conte, capo politico del M5S, ha preso spunto da questa iniziativa per adombrare un condizionamento del voto in Calabria e chiedere un nuovo esame anche sulle schede valide. Scutellà non può, ovviamente, parlare dell’esposto. Contattata da LaC News24 si limita a dire che «l’anomalia nel numero di schede bianche è stata riscontrata all’unanimità nella Giunta delle elezioni» e che non può riferire altro visto che ci sono accertamenti in corso.
Orrico chiede un’informativa al ministro dell’Interno sul voto a Cosenza
La sua collega di partito Anna Laura Orrico ha invece pronunciato un accorato intervento alla Camera in cui ha chiesto un’informativa urgente al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Richiesta accompagnata dalla lettura di una comunicazione arrivata da un gruppo di cittadini. La segnalazione è che «il suo competitor (cioè Andrea Gentile, ndr) sta richiedendo presso tutti i comuni del territorio i verbali relativi alle operazioni di scrutinio, inoltre ha predisposto una richiesta per la quale ha voluto la firma di almeno 400 elettori di diversi comuni. (…) Inutile dire che le modalità di ricerca di qualche errore sono come sempre poco trasparenti e chiare». Orrico chiede di «indagare a fondo» per fare chiarezza e stabilire se «il voto in Calabria è un voto libero».
Scontro in Aula e attenzione mediatica che cresce. La miscela è esplosiva ma alla fine della fiera le possibilità sono due: o i voti sono stati scippati a Gentile in modo anomalo in occasione della tornata elettorale oppure sono stati “recuperati” successivamente in una maniera sulla quale il Movimento Cinquestelle chiede di indagare a fondo. Da un lato ci sono parlamentari che chiedono di segnalare i presidenti dei seggi agli «organi competenti», dall’altro il M5S che invoca l’intervento del ministro e mette in dubbio che in Calabria si possa votare liberamente. In mezzo ci sono numeri che non tornano e schede bianche che si colorano: nel collegio di Cosenza è accaduto qualcosa di strano. Alla magistratura, probabilmente, toccherà capire cosa.