Mario Occhiuto, Orsomarso, Loizzo, De Francesco e Caputo chiamano a raccolta la coalizione e spingono per la creazione del nuovo comune. L’ex sindaco: «Iniziativa col centrosinistra? Perché no?»
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Sala abbastanza piena, come i fogli degli appunti dei protagonisti. Il centrodestra ha chiamato a raccolta le proprie truppe per mostrare quanto intenda portare avanti il progetto della città unica di Cosenza Rende e Castrolibero. L’occasione è stata offerta da Nazione Futura che, tramite il coordinatore cittadino Vincenzo Campanella e il presidente del Comitato per il sì Antonino Scavelli, ha schierato tutti i big dell’area urbana dietro il tavolo presidenziale.
L’incontro, stavolta aperto al pubblico, segue di un giorno la conferenza stampa organizzata dal Partito Democratico a cui hanno partecipato anche Sinistra Italiana e i sindacati. «Sull’idea di città unica ci sono tutte le forze politiche e credo che si possa organizzare anche qualcosa insieme» dice il senatore Mario Occhiuto. L’ex sindaco di Cosenza lancia il sassolino nello stagno, la palla passa al centrosinistra. Certo, vedere storici avversari politici l’uno di fianco all’altro sarebbe surreale, ma darebbe l’idea di una fusione senza colori politici.
L’idea di Mario Occhiuto per la città unica
«Ci sono ancora tante cose da dire - aggiunge -. La campagna referendaria è breve e l’obiettivo prioritario è informare i cittadini dei vantaggi che apporterà questa svolta epocale. Contrastiamo le fake news e gli interessi di pochi, magari di chi governa o di chi pensa di poter governare un piccolo territorio». Con la fusione, la nuova Cosenza diventerebbe la seconda città della Calabria. «Resterebbe pur sempre una città intermedia che avrebbe la finalità di attrarre investimenti e di migliorare i servizi erogati. Di sicuro - sottolinea - sarebbe più competitiva per le relazioni nazionali. Oggi ha 60mila abitanti con una provincia di 700mila e non è neppure il comune più numeroso».
Nei giorni scorsi, dai suoi social si è rivolto ai giovani di Cosenza, Rende e Castrolibero per parlare di città unica. «Vorrei si sentissero orgogliosi di far parte di un progetto del genere. E sia chiara una cosa - conclude - nessuno cancellerà mai le identità locali. Anzi, davanti a noi c’è l’opportunità di rinvigorirle come è avvenuto in passato con Donnici».
Orsomarso e De Francesco difendono la proposta di legge
Fratelli d’Italia è presente in forze, Il senatore Fausto Orsomarso difende «la legge dall’alto» che a suo dire «porta elementi di novità che vanno posizionati a terra nell’interesse collettivo». «Non ci sono bandierine da porre - spiega -. Io ascolto le ragioni di tutti e rispetto molto Sandro Principe ed Orlandino Greco. E’ nostro compito accompagnarli sulla bontà della decisione. Cosa vedo nella futura città unica? Una maggiore qualità dei consigli comunali, tra due domeniche mi auguro trionfino i sì».
«L’emendamento che sposta al 2027 la data di scioglimento dei comuni non ha motivo di essere messo in discussione – prosegue Luciana De Francesco -. Non avevamo dubbi che il Tar e il Consiglio di Stato ci avrebbero dato ragione perché il lavoro effettuato in commissione è stato serio ed ordinato. Quello che mi sento di chiedere ai comitati per il Sì è di avviare forte mobilitazione. Chiediamo loro di non avere paura».
Loizzo rivendica la primogenitura, Caputo: «Nessuno pagherà debiti di Cosenza»
Simona Loizzo parlò per prima di città unica, circoscrivendo tuttavia il campo a Cosenza e Rende. Di recente ha anche detto di essere pronta, nel caso in cui gli alleati glielo chiedessero, a fare il sindaco della città unica. «Il primo cittadino dovrà essere di alto profilo - taglia corto – ma lo sceglieranno i cittadini. Così come sceglieranno se procedere o meno alla fusione il primo dicembre. Una cosa è certa, oggi ci sono tre comuni deboli che non contano nulla in Calabria».
Pierluigi Caputo, primo firmatario della legge, ribadisce che «le ragioni del no sono incomprensibili. Solo fake news che non tengono conto di ciò che potrà avvenire. I 150 milioni di contributo straordinario in 10 anni ci sono, eccome. Il governo Meloni ha convertito un decreto Draghi per evitare che Casali del Manco prendesse quanto Cosenza». E lunedì Franz Caruso ha convocato una conferenza stampa sull’argomento a Palazzo dei Bruzi...