VIDEO | Al confronto organizzato dal vice sindaco Maria Pia Funaro hanno partecipato le esponenti del Partito democratico Enza Bruno Bossio e Francesca Dorato in corsa alla Camera e al Senato
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Un soffitto di cristallo da abbattere, ovvero quella barriera che impedisce alle donne (o alle minoranze più in generale) di affermarsi completamente nel campo sociale e lavorativo. Se ne è discusso a Cosenza in un incontro organizzato dal vice sindaco Maria Pia Funaro, al quale hanno partecipato le candidate di Camera e Senato del Partito Democratico Enza Bruno Bossio e Francesca Dorato. Nella cornice del Chiostro di San Domenico si sono susseguiti gli interventi di Simona Colotta, Rosi Caligiuri, Maria Locanto e Stefania Covello.
Funaro e la seconda edizione
Maria Pia Funaro ha introdotto e moderato l’evento, spiegando come «il soffitto di cristallo rappresenti una barriera rispetto alle possibilità che una donna dovrebbe avere. Quattro anni fa, nella prima edizione durante la campagna elettorale del 2018, puntammo sui diritti». «Oggi - ha aggiunto - diamo un aggiornamento dal punto di vista normativo e sui passi in avanti che la società è riuscita a fare in questo arco di tempo. Qualcosa è cambiato anche grazie al Partito Democratico, come ad esempio la legge 162 del 2021 sulla parità salariale. Ritengo sia molto importante».
Dorato e Bruno Bossio: «Salvaguardare il diritto all’aborto»
Anche Francesca Dorato, che concorrerà per un posto al Senato nella circoscrizione nord, ha evidenziato le battaglie condotte dal centrosinistra in Parlamento nel corso dell’ultima legislatura. «Ma c’è ancora tanto da fare - ha sottolineato - perché il soffitto di cristallo non è stato abbattuto. Attraversi il nostro programma si potrà arrivare a conseguire degli obiettivi importanti. Tema calda è l’aborto. «C’è un pericolo reale, se teniamo conto delle terribili dichiarazioni del centrodestra, in particolare di Giorgia Meloni».
Le ha fatto eco Enza Bruno Bossio, al secondo posto nel listino per la Camera. «Già in alcune regioni del centrodestra le donne non sono più in grado di effettuare questa scelta, che ricordo essere dolorosissima - ha detto -. Una donna deve avere la possibilità dell’autodeterminazione. Abbiamo fatto un referendum a riguardo, vincendolo. Ma lo abbiamo vinto non perché alle donne piaccia abortire, ma perché versavano in condizioni drammatiche ed erano costrette a ricorrere all’interruzione di gravidanza fuori dagli ospedali. In alcune regioni, come nelle Marche ad esempio, ci vogliono riportare a questo tipo di situazioni. Noi non lo permetteremo».
«L’importanza del ddl Zan»
La parlamentare uscente dem cita i lavori effettuati con successo a Montecitorio come le leggi sulla violenza sessuale e sul revenge porn, ma anche quelle che riguardano la parità salariale e gli aiuti destinati agli orfani di femminicidio. «Il Ddl Zan è importante non solo per i ragazzi, ma per tutti. Dobbiamo crescere a livello culturale, nel rispetto della differenza - ha chiuso Enza Bruno Bossio -. Le prime sono state le donne, col Movimento femminista degli ’70, ad affermare questo concetto. Oggi le giovani generazioni vogliono essere rispettate nella loro libertà di orientamento sessuale».