Le Sezioni riunite hanno rigettato il ricorso dell'amministrazione comunale, rimarcando l'inefficacia delle procedure e degli aggiustamenti posti in essere per mettere ordine nei bilanci. Le giustificazioni del primo cittadino: «Debiti ereditati»
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Le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno confermato la sentenza espressa nello scorso mese di luglio dai giudici contabili di Catanzaro, in merito all'inefficacia del piano di riequilibrio finanziario del Comune di Cosenza. Lo si apprende da fonti interne a Palazzo dei Bruzi. In altre parole, l'amministrazione guidata da Mario Occhiuto è ufficialmente in dissesto.
Contro il pronunciamento dei giudici contabili, l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Occhiuto aveva presentato ricorso alle Sezioni riunite della Corte dei conti, che però ha confermato quanto stabilito di tre mesi fa.
In particolare, vengono evidenziate pesanti discrasie tra quanto contenuto nel piano di riequilibrio e quanto invece realmente attuato dall'amministrazione di Palazzo dei bruzi, tali da dover attivare le procedure di dissesto finanziario.
Severo il giudizio della Corte, la quale ha segnalato il mancato rispetto degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario adottato a Palazzo dei Bruzi. Secondo il Tribunale contabile, infatti, il Comune di Cosenza ha fallito ogni tentativo di mettere a posto i conti durante la gestione Occhiuto e il debito è lievitato per decine e decine di milioni di euro. Una voragine finanziaria che adesso è stata confermata dalle Sezioni riunite.
Le giustificazioni del Comune
Intanto, appena diffusa la notizia, il Comune ha affidato a una nota stampa le sue considerazioni: «Gli sforzi compiuti per ripianare il deficit e i debiti ereditati dal passato e che l’Amministrazione Occhiuto aveva di fronte già all’insediamento nel 2011, attraverso un piano di riequilibrio pluriennale, non sono stati reputati sufficienti per il miglioramento dei conti comunali il cui stato di dissesto fu certificato dalla deliberazione della Corte dei Conti n. 97 del 2012 a seguito dell’esame del conto consuntivo del 2010. Come è noto l’Ente è stato gestito nel corso di tutto il mandato del sindaco Occhiuto in una situazione di predissesto che rappresenta nella sostanza una forma alternativa di ripianamento che era stata intrapresa per far fronte alla situazione ereditata di conclamata deficitarietà. Nonostante l’impegno profuso in termini di taglio della spesa e di riduzione della mole debitoria, la sofferenza finanziaria dovuta al non raggiungimento degli obiettivi di riscossione che erano stati prefissati ha determinato la sostanziale conferma del dissesto dichiarato nel 2012. I numeri presentati alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, accompagnati dai relativi documenti contabili, hanno comunque certificato il miglioramento dei dati contabili rispetto al 2010. Tale miglioramento non è stato però ritenuto idoneo ad evitare il dissesto. Il dissesto prevede esclusivamente la gestione straordinaria delle passività al 31 dicembre 2018 – conclude la nota - non influendo sulla gestione ordinaria dell’Ente che dovrà comunque continuare nell’ottica di riduzione della spesa e miglioramento delle riscossioni per il miglioramento dei conti».