Ci sarebbe un nuovo nome, proposto da Mario Occhiuto, per l’affidamento dell’incarico di presidente del collegio dei revisori dei conti del comune di Cosenza.

La carica dei 17

Si tratta di Andrea Manna, presidente del locale consiglio dell’Ordine dei Commercialisti. Sul punto, l’assise di Palazzo dei Bruzi sarà chiamata a decidere nella prossima seduta del 28 maggio. La delibera, per essere approvata, necessita di 17 voti favorevoli. Uno scoglio difficile da superare in questa fase in cui il sindaco non gode di un pieno supporto della maggioranza.

Secondo tentativo

Il 20 aprile scorso, il tentativo di eleggere Tonino Daffinà, altro uomo di fiducia di Occhiuto, era fallito. Andrea Manna, 56 anni, già nel settembre 2017 era stato chiamato dal sindaco di Cosenza alla presidenza del Consorzio Vallecrati, incarico da cui si era poi dimesso a marzo 2018.

Potere al consiglio

La legge che consente ai comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, di scegliere il presidente del collegio dei revisori dei conti, è in vigore dal dicembre 2019, inserita tra le pieghe del decreto fiscale. Questa norma mantiene il sorteggio della triade di revisori contabili previsto dal Decreto Legislativo 138 del 2011, da effettuarsi a cura della Prefettura tra i professionisti iscritti in un apposito elenco disciplinato da un regolamento approvato dal Ministero dell’Interno. Offre però all’amministrazione la possibilità di sostituire il terzo estratto con un esperto di propria fiducia cui attribuire le funzioni di presidente.

Il nome in bilico

Nel caso di Cosenza, l’Ufficio Territoriale di Governo ha tirato fuori dall’urna i nomi di Giuseppe Caruso, Filomena Gialdino e Vincenzo Pecora. Ed è proprio il nome di Vincenzo Pecora quello in bilico. Su Andrea Manna, Occhiuto sta cercando di compattare la maggioranza per arrivare ai 17 voti necessari, ma già il mese scorso alcuni componenti del consiglio, rappresentanti delle liste che ne avevano sostenuto l’elezione del sindaco, si erano dichiarati contrari alla sostituzione del terzo membro estratto a sorte, per meglio garantire la terzietà e l’indipendenza dell’organo di controllo contabile dell’ente.