VIDEO | L'ex sindaco di Cetraro, rieletto due settimane fa al Consiglio regionale, risulta indagato. Pubblica sulla sua pagina facebook i documenti con le contestazioni mosse dalla procura di Paola, poi annuncia l'allontanamento volontario dal Partito democratico
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Giuseppe Aieta, rieletto consigliere regionale, è indagato per corruzione. Dopo l'annuncio della stampa nel pomeriggio, è lui stesso a darne notizia sui social, spiegando nel dettaglio cosa è accaduto. «A seguito della notifica della proroga di indagini preliminari a mio carico, pochi giorni addietro - per il tramite del mio difensore di fiducia - avevo richiesto all’Autorità Giudiziaria inquirente di essere ascoltato in ordine ad ogni eventuale contestazione. In data odierna, previo appuntamento, mi sono recato presso la Procura della Repubblica di Paola per essere ascoltato. È in tale circostanza che ho appreso di essere indagato per corruzione unitamente all’avvocato Pino Capalbo, Sindaco di Acri, al dott. Giovanni Pirillo, Sindaco di Longobucco, al dott. Giuseppe Chiaradia, titolare di una casa di riposo sita in Corigliano-Rossano ed al sig. Emilio Morelli di Roggiano».
Aieta respinge ogni addebito
Nella seconda parte del post, Aieta prova a chiarire la vicenda pubblicando integralmente gli atti contenenti le contestazioni mosse nei suoi confronti. «Ho spiegato e chiarito all’Autorità Giudiziaria ogni contestazione punto per punto. Continuerò - come la mia storia umana e politica dimostra - ad impegnarmi nelle giuste battaglie politiche con la determinazione di sempre, così come continuerò ad avere pieno rispetto e fiducia nei confronti della magistratura».
L'autosospensione dal Partito democratico
Alle ultime elezioni regionali, Aieta è stato candidato nella lista Democratici e Progressisti, ma di fatto risulta iscritto al Partito Democratico, da cui ha deciso di prendere una pausa. «Al fine di evitare che questa vicenda possa sortire strumentalizzazioni, preannuncio la mia decisione di autosospendermi dal Partito Democratico fino a quando non sarà chiarita la mia posizione. Con la consapevolezza che questo accadrà».
Il sindaco di Cetraro: «Sono frastornato»
La notizia ha suscitato molto clamore e, com'era prevedibile, anche le reazioni nel mondo politico Tra i primi a commentare la vicenda a caldo c'è il sindaco di Cetraro, Angelo Aita. «Sono frastornato. Non vi nascondo che sto scrivendo di getto con forte emotività. Una emotività che trasuda lacrime di rabbia. La vicenda - scrive ancora Aita - non coinvolge solo un uomo per bene, un politico corretto, un fraterno amico che ha condiviso con me 15 anni di vita politica-amministrativa fatta di onestà e sacrifici per il bene comune, ma coinvolge anche tutti noi che hanno condiviso con lui un percorso lontano anni luce dalla corruzione e dalla illegalità che tanto male ha fatto e fa alla nostra Calabria». Poi conclude: «Non so da dove nasce questa inchiesta».
«Sono un uomo cristallino»
Il sindaco di Cetraro è un fiume in piena: «Giuseppe Aieta è un uomo e un politico cristallino, onesto e corretto che ha sempre combattuto il malaffare che purtroppo ancora imperversa in Calabria e che ha fatto della legalità la stella polare del suo percorso politico». Poi continua: «Ho immensa fiducia nel lavoro della magistratura e della Procura di Paola con a capo il Procuratore Pierpaolo Bruni che sapranno accertare la verità dei fatti contestati e sono sicuro, restituire ai calabresi e alla sua città un uomo integerrimo senza ombre e dubbi».
Indagine macchia insopportabile
Aita poi conclude il suo post: «So perfettamente che un avviso di garanzia è un atto dovuto, ma conoscendo la sensibilità di Giuseppe è una macchia insopportabile per chi come lui ha sacrificato gli anni più belli della sua vita, per la sua Città e la sua Calabria. Per questo chiedo solo di fare presto».