Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie: «I tempi li deciderà il Consiglio dei ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica»
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«Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile». Lo ha detto Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie nel Governo Conte, a L'Intervista di Maria Latella a SkyTg24.
«Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Voglio dirlo a chi dice di aver fretta, prima mettiamo in sicurezza la sanità e le terapie intensive triplicandole, poi lentamente, ripartendo da alcune attività produttive, riaccendiamo un interruttore per volta. Poi toccherà anche alla popolazione e non escludo che gli scaglioni anagrafici possano essere un metodo», ha spiegato il ministro delle Regioni.
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Boccia: «Se dovesse servire altro lo faremo»
Boccia si è anche soffermato sulle misure di sostegno ai Comuni annunciate ieri in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. «Se dovesse servire altro lo faremo e i Comuni lo sanno. Non ci sono gare, non c’è burocrazia e non c’è da attendere perché ovviamente siamo dentro una trasformazione epocale anche nei rapporti tra i livelli istituzionali, quindi ci vuole tanta pazienza e buon senso. Ci siamo e rispondiamo in tempo reale in qualsiasi momento».