Il ministro degli Affari regionali frena gli entusiasmi: «Non facciamo finta che siamo tornati alla normalità buttando tre mesi di sacrifici»
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«Calma e gesso con la caccia al turista. Tutti vogliamo che ripartano le attività economiche. Ma non si può essere irresponsabili e dire 'venite qui, chiunque voi siate e qualunque cosa facciate'. Serve tanta prudenza, non facciamo finta che siamo tornati alla normalità». Lo dice il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, intervistato dal Corriere della sera.
«Non bisogna - prosegue Boccia - farsi prendere la mano buttando via i sacrifici di questi tre mesi, costati centinaia di miliardi. Nessuno può pensare di prediligere il marketing della sua regione alla sicurezza.
Ricorda l'Abetone che invitava gli studenti ad andare a sciare? Subito dopo esplosero gli ospedali. Ecco, con prudenza e rigorosa prevenzione eviteremo di indignarci sempre il giorno dopo».
Spostamenti tra regioni
Sulla circolazione tra le regioni, il ministro spiega: «L'idea sarebbe aprire tutto il Paese, ma prima di decidere vedremo i dati del monitoraggio. Sarà possibile se tutte le Regioni presenteranno un basso rischio, altrimenti sarà inevitabile ipotizzare riaperture graduali. Ci sono regioni a basso rischio come il Lazio, che hanno reti sanitarie riorganizzate e in grado di reggere, avendo raddoppiato le terapie intensive. Mentre altre devono curare ancora delle ferite e ci vorrà un po’ più di tempo».