Il polo Covid torna al centro del dibattito politico. Atti deliberativi aziendali varati ma non resi esecutivi, idem per la realizzazione del Laboratorio di Microbiologia, previsto e programmato nell’ambito di un provvedimento che porta la firma del commissario dell'Asp Simonetta Cinzia Bettelini.

Sul punto interviene il capogruppo dell’Udc in consiglio comunale Vincenzo Scarcello: « Ho letto proprio stamani su alcune testate giornalistiche che il tanto osannato e sbandierato centro Covid del “Giannettasio” sarebbe ormai un ex progetto. Che fine hanno fatto i posti letto annunciati, che fine ha fatto il personale assegnato, ma soprattutto – continuo a chiedere con insistenza, insieme agli altri colleghi di opposizione – che fine ha fatto la Tac dedicata ed il laboratorio di processamento dei tamponi? La Regione ha fatto un investimento economico importante (quasi un milione e mezzo di euro) sia per acquistare lo scanner per la tomografia assiale computerizzata da destinare ai pazienti/sospetti covid sia per dotare il laboratorio analisi del presidio ospedaliero di Rossano di una strumentazione adeguata a processare i tamponi. La Tac, da quanto mi risulta - continua il capogruppo Scarcello - al momento non funziona e i pazienti sono costretti ad andare a Cosenza a farsi refertare, spesso anche con mezzi propri o con mezzi convenzionati (a proposito, ma l’ambulanza acquistata dal comune di Corigliano-Rossano con i soldi delle donazioni che fine ha fatto?)».

Il laboratorio rischia il trasferimento

«Per il laboratorio, invece, rischiamo che tutto possa essere trasferito a Castrovillari. Perché la strumentazione tecnologica c’è e rimane in magazzino mentre non si capisce perché non si riescano ad ultimare i lavori. Il sindaco, a questo punto, ci spieghi meglio cosa sta accadendo. Ci dica chi sono i responsabili di questi ritardi. Anche perché il primo cittadino sembra essersi trincerato, da qualche tempo a questa parte, dietro un muro di silenzio che non lascia presagire nulla di buono».