I gruppi che sostengono Flavio Stasi replicano alle accuse del centrodestra: «Dall’Autorità nazionale anticorruzione solo una raccomandazione. Lo Moro? Incaricato temporaneamente»
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Le raccomandazioni suggerite dall’Anac al comune di Corigliano Rossano stanno tenendo banco da alcuni giorni. Le opposizioni consiliari, addossandosi la paternità della “denuncia”, puntano l’indice sul segretario generale, Paolo Lo Moro, responsabile dell’anticorruzione in municipio fino a qualche giorno fa, e sullo stesso sindaco, Flavio Stasi, per la gestione della faccenda, ovvero la (in)“tempestiva” rimozione da quell’incarico di Lo Moro solo dopo la reprimenda di Anac. Che giunge pure alla vigilia della sentenza – attesa dal Tribunale di Castrovillari per il 10 settembre scorso ma rinviata al prossimo 3 dicembre – del processo che vede il funzionario di Lamezia Terme convolto a seguito di un bubbone giudiziario scoppiato nel 2020 al Comune di Corigliano Rossano, con alla base una storia di furbetti del cartellino nei vigili urbani e presenze “giustificate” dell’allora comandante della Polizia municipale nei verbali di una commissione esaminatrice presieduta dallo stesso Lo Moro.
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La replica dei gruppi di maggioranza consiliare
A quelle affermazioni replicano i gruppi di maggioranza che sostengono l’amministrazione Stasi e sottolineano come la scelta ricaduta su Lo Moro, anche come responsabile dell’anticorruzione – tra i tanti incarichi assegnati – sia legata ad «un problema di salute» che «ha colpito il precedente dirigente alle porte della campagna elettorale» per «come è stato serenamente esplicitato e compreso dagli organi di controllo».
«Così, dopo l’ennesimo esposto “da bar” – spiegano in una nota – condito con apocalittici scenari di conflitti di interesse, l’Autorità non ha posto alcuna contestazione né irrorato alcuna sanzione, ma si è limitata ad una utile raccomandazione, integrando il Piano Comunale. Tecnicamente la raccomandazione non implica nemmeno l’obbligo della Pubblica amministrazione di eseguirla».
E così «con il solito eccesso di correttezza che ha contraddistinto in questi cinque anni», «il sindaco ha deciso di approfittare dell’entrata in servizio e dell’ormai perfetta integrazione del dirigente della Polizia Locale nel proprio settore, Greco, per conferirgli anche l’incarico di responsabile comunale anticorruzione».
Per la maggioranza consiliare, quindi, i dirimpettai in consiglio comunale hanno dato adito all’«ennesima scantonata senza senso della opposizione consiliare, che si mette ad inseguire i pettegolezzi non avendo uno straccio di contenuto politico da proporre, calunniando un professionista che lavora per l’Ente, con il solo obiettivo di attaccare maldestramente il sindaco».
E poi concludono: «L’Amministrazione procede spedita verso la profonda riorganizzazione della macchina comunale avviata negli scorsi anni, a partire dal percorso di rotazione del personale realizzato per la prima volta nella storia di entrambi gli enti estinti e che le Amministrazioni disastrose, pilotate dall’attuale opposizione, avevano sistematicamente e colpevolmente omesso».