L’opposizione incalza contro l’amministrazione Stasi. A un anno dal suo insediamento il governo cittadino avrebbe fallito su tutti i fronti. Accuse pesanti che vanno dall’incapacità amministrativa a ipotesi di favoritismo sulla vicenda dei livellari.

Il capogruppo consiliare di Civico e Popolare Gino Promenzio alza di tono il dibattito e tocca corde scottanti. Preso di mira anche il numero due della giunta Claudio Malavolta, uscito – secondo Promenzio – di scena. «Lo cercano in tanti – afferma - ma a tutt’oggi non sappiamo se ancora sia il vicesindaco di questa Città o abbia rimesso le deleghe. Non pervenuto sul Porto, sulla Pesca, sulla Zes. Politicamente inesistente, tenuto alla porta dal sindaco che lo ha scelto come vice per un delicato equilibrio tra i potentati che lo hanno eletto».

È un attacco a tutto campo: si mette mano ai rifiuti e alle incoerenti posizioni del sindaco rispetto alle posizioni del passato; si contesta il ricorso alle consulenze esterne pur avendo all’interno della macchina comunale professionalità in grado di garantire efficienza; così come si sottolineano, nella vicenda dell’appalto della pubblica illuminazione, i costi legali a carico dell’erario comunale per scelte politicamente inconsulte.

Secondo Promenzio, il primo cittadino avrebbe peccato di dilettantismo sul Polo Covid al “Giannettasio” di Rossano: «Incoraggiato da qualche primario, è stato illuminato sulla via di Cosenza dove gli hanno rifilato un bidone chiamato Polo Covid. Gli altri sindaci (quelli bravi, di Castrovillari e Cetraro) li hanno fatti chiudere. Il nostro ha pregato perché lo aprissero, mandando in affanno i due ospedali. Come previsto non è arrivato nulla e ora che il Polo Covid sta di fatto abortendo il risultato della politica del sindaco è: tanto caos, reparti chiusi e non riaperti, utenti e operatori che sarebbero stati esposti a rischio infezione».

Un bilancio, dunque, da bocciare. «Aree storiche senza un progetto, senza opportunità di sviluppo e scarsa manutenzione. Periferie abbandonate a se stesse. Aumenta così la frammentazione di un territorio che andava assolutamente unito. Uffici spostati qua e là senza alcuna logica, confondendo i servizi al cittadino con una partita al Monopoli. È uno dei motivi della recrudescenza dei campanilismi. Personale ridotto allo stremo e senza certezze: per questo basti leggere la  drammatica e concreta lettera delle Rsu comunali di qualche settimana fa». Non da meno la vicenda che ha riguardato il comando della Polizia locale.

Tra le tesi accusatorie anche questione idrica ancora al collasso, vertenza Enel e il suo futuro, edilizia scolastica e l’adeguamento alle normative Covid.

Gravi responsabilità politiche il Movimento Civico e Popolare le rinviene pure nel settore della pesca ma anche in ordine alla Zona economica speciale nonché sui bonus elementari verso cui i ritardi nella elargizione delle spettanze raggiungono tempi biblici.

Uno dei punti strategici, tuttavia, è e rimane la fusione verso cui cresce il malcontento. «È il vero dramma complessivo di questa gestione da dilettanti - tuona Promenzio-  Non solo non concretizzata, ma demolita quotidianamente dalla non-azione di questa giunta comunale. D’altra parte, Stasi non ne è mai stato un fautore. Sue e del vicesindaco le maggiori responsabilità politiche della crisi identitaria della fusione».