Settimana importante e decisiva per la soluzione della crisi di governo in atto a Corigliano Rossano. Il sindaco Flavio Stasi ha avviato una serie di relazioni prevalentemente con i gruppi consiliari di maggioranza al fine di responsabilizzare politicamente ogni singola componente nell’ambito della formazione della nuova giunta dopo il provvedimento di azzeramento. E, nel giro delle consultazioni, rientra anche il gruppo consiliare di Corigliano-Rossano Domani che, come è noto, ha agitato la scossa tellurica promuovendo un elenco di tutto ciò che non è stato fatto nella sola ex città di Corigliano.

Il primo cittadino chiede la convergenza su un’azione di rilancio programmatico e progettuale ma, da quanto trapela, non è intenzionato a rinominare i due ex assessori riconducibili al movimento (Claudio Malavolta e Giovanni Palermo). Per la definizione della nuova giunta occorre che il giro di consultazioni con i gruppi consiliari si completi e solo allora il primo cittadino avrà il quadro chiaro su come procedere. E, non è da escludere, anche l’ipotesi che possa sciogliere la riserva al termine dell’appuntamento elettorale delle regionali i cui esiti potrebbero incidere su alcune scelte.

In molti attribuiscono l’attuale crisi proprio agli equilibri interni alla coalizione di governo che abbraccia tante sensibilità politico-culturali a tal punto da pervenire allo scontro. Bocce ferme sui nomi, dunque, anche se le indiscrezioni sono tante ma ogni dubbio sarà sciolto nelle prossime 48 ore. Il nodo da sciogliere è se il primo cittadino intenderà attendere l’esito dell’urna o se partirà a razzo a prescindere. Qualche stampella potrebbe giungere da alcune forze di opposizione, sicuramente critiche con l’amministrazione Stasi ma non disponibili a sfiduciarla a tal punto da non accettare la proposta di taluni di recarsi da un notaio per sottoscrivere la fine della consiliatura.

Corigliano Rossano Futura risponde agli ex colleghi 

Intanto Corigliano Rossano Futura, forza di governo che sostiene l’amministrazione Stasi, replica agli ormai ex (qualora la discussione in atto dovesse definitvamente precipitare) compagni di viaggio di Corigliano Rossano Domani rilevando come le problematiche addotte siano «deboli e non suffragati da fatti reali». I movimentisti riconducibili alla presidente della commissione Statuto Maria Salimbeni sottolineano alcuni aspetti relativi alle contestazioni mosse dall’area che esprime l’ex vice sindaco Claudio Malavolta circa le presunte disparità di trattamento tra le due aree urbane di Corigliano e di Rossano: «30 milioni di euro su Corigliano e 15 su Rossano per la  rigenerazione dei centri storici e di Schiavonea; dei 38 milioni di euro per fognature e depuratori la maggior parte andrà  a Corigliano che ha le maggiori criticità; lo stesso può dirsi per i 6 milioni di euro destinati agli acquedotti; a Corigliano più di 12 milioni di euro su 18 per  il dissesto idrogeologico; lo stesso può dirsi per l’adeguamento degli edifici scolastici. Potremmo continuare, ricordando che si è avviata la metanizzazione di Cantinella prima che di Piragineti, che levigare piazza Portofino, ridotta ad un lerciume ventennale, è costato 20 mila euro e lo stesso dicasi per Piazza Salotto. La sede legale di Corigliano-Rossano è a Palazzo Bianchi e noi ne siamo fieri - continuano nella nota - che si sono unificati uffici (evitando i costi ed i disagi di un palazzone nel deserto di Inziti - a proposito, ricordiamolo  il Palazzetto: altro scandalo del passato di cui ci occupa solo ora!); sono stati unificati bilanci e patrimonio (del quale non si aveva contezza!), pagati debiti fuori bilancio in numero di 398 per 8 milioni di euro, divisi equamente tra i due ex Comuni, e si è messo mano ad usi civici e livellari. Per non parlare di trasparenza, legalità, abbattimenti di immobili confiscati da decenni e cose simili: cioè contrasto all’illegalità ed alla mafia anche in un ex Comune purtroppo sciolto per infiltrazioni mafiose».