Verso il voto

Corigliano Rossano, il Pd gioca il jolly: lunedì arriva Elly Schlein. Ma c’è la grana dei tesserati candidati in liste civiche

La segretaria nazionale in città con Lucia Annunziata per lanciare le candidature alle Europee e sostenere Stasi. Si troverà a dover sbrogliare anche situazioni delicate che riguardano violazioni dello statuto del Partito democratico

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di Luca Latella
24 maggio 2024
18:20
Elly Schlein
Elly Schlein

A due settimane dal voto il Partito democratico a Corigliano Rossano gioca il jolly. Troppo ghiotta l’occasione offerta da Europee e Amministrative per provare a scrollarsi da quell’8% cronico a cui ormai i dem locali si sono (auto)relegati a causa delle lotte intestine. E così si giocheranno la carta Elly Schlein.
Il segretario nazionale del Pd raggiungerà la città ionica lunedì prossimo, 27 maggio alle 16, per un incontro previsto al cinema San Marco a Rossano a cui potrebbe partecipare anche la candidata alle Europee, Lucia Annunziata.

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Nei giorni scorsi, invece, era stata la volta di Enrico De Caro, il sindaco di Bari, aspirante europarlamentare che, accompagnato dal suo collega di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, aveva presieduto un incontro elettorale svoltosi a Corigliano ed al quale era intervenuto anche Flavio Stasi.
La Schlein, in questi giorni in giro per l’Italia con l’obiettivo di provare a lanciare quanti più candidati possibili del partito in direzione Bruxelles, a Corigliano Rossano sosterrà anche la candidatura del sindaco uscente, nella cui coalizione ha trovato spazio la lista del Pd, seppur tra mille difficoltà e con qualche tentativo – anche illustre – di boicottaggio. Il Pd alle seconde elezioni comunali della storia di Corigliano Rossano –assente nel 2019 – si presenterà in formazione ridotta, con 20 candidati su 24, a testimonianza delle grandi difficoltà riscontrate nell’allestire una lista rimasta in dubbio fino all’ultimo minuto. 


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A proposito di Amministrative, probabile che il segretario si troverà a dover sbrogliare anche situazioni delicate per il partito come i tesserati dem candidatisi nelle liste civiche a sostegno di Stasi. Il regolamento del partito in proposito parla chiaro e prevede l’espulsione per gli iscritti che si candidano con altre formazioni.

I casi finiranno comunque sul tavolo del comitato di garanzia del Pd che dovrà affrontare, su tutti, la posizione di Rosellina Madeo, cinque anni fa eletta tra le fila della coalizione Civico e Popolare di Gino Promenzio, proprio in contrapposizione a Stasi, che invece supporterà in questa tornata. E non col suo partito ma con la lista civica “Città Libera”. Per la Madeo c’è l’aggravante: è la capogruppo del Pd (a cui è approdata da pochi mesi), in consiglio comunale e componente dell’assemblea regionale.

Emblematico anche il caso Mariolina Cacciola, candidata alla segreteria cittadina nel 2022, tesseratasi insieme a un gruppetto di fedelissimi stasiani alla vigilia del congresso cittadino per tentare – senza riuscirvi – la scalata al partito.
Tutto questo ha creato non pochi malumori tra i dirigenti dem rimasti al loro posto dopo il diktat calato dall’alto dai vertici regionali e provinciali di spingere il Partito democratico tra le braccia di Flavio Stasi, nonostante la contrarietà dei più.

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