L’endorsement a favore del senatore di Fdi da parte del consigliere regionale e deus ex machina del partito di Calenda nel Cosentino rappresenta un altro passo verso le amministrative ma il confronto con il Pd continua e lascia la decisone finale alla base
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La politica – soprattutto quando annusa profumo di elezioni – inizia a pensare come e dove piazzare le bandierine. Un po’ come in una partita a Risiko, con territori da conquistare e armate da schierare.
In un contesto del genere, il centrodestra vorrà fare man bassa in Calabria, anche per irrobustire la filiera regionale e nazionale, ma dovrà comunque sedersi a tavolino per decidere quali criteri adottare per piantare quelle bandierine. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, centristi (e forse Azione) dovranno stabilire a chi spetta cosa, ovvero indicare i partiti di riferimento dei candidati a sindaco nei grandi comuni calabresi.
In questo grande gioco delle parti, considerando la tra(di)zione forzista della Calabria Ulteriore che pretenderà di candidare a sindaco i suoi referenti, non è da escludere che in quella Citeriore, l’altra ala forte della coalizione di centrodestra – Fratelli d’Italia – possa chiedere di “presenziare” nel Cosentino.
La partita a risiko a Corigliano Rossano
Se da una parte, quindi, la bilancia potrebbe pendere dalla parte di Forza Italia nella bassa Calabria, che a Roma vanta rappresentanze come quelle di Giovanni Arruzzolo, Francesco Cannizzaro e Giuseppe Mangialavori, il piatto cosentino contrappeserebbe con Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani. Quest’ultimo potrebbe essere il candidato a sindaco nella terza città più popolosa della Calabria. È stato proprio il senatore di Fdi a proporre il suo nome nel corso di una convention meloniana di Rende, domenica scorsa. «Da uomo di partito non mi sottrarrò alle mie responsabilità», spiegherà il parlamentare nei giorni successivi. Se dovesse ripetersi lo scenario catanzarese con Wanda Ferro candidata a sindaco proprio per volontà del partito, Rapani si farà trovare pronto.
Come sarebbe pronta anche Pasqualina Straface, qualora la nomenclatura azzurra le chiedesse di schierarsi nella sua città. La consigliera regionale di Forza Italia da tempo sta smorzando sul nascere ogni velleità del genere ma, tra i ragionamenti, non disdegnerebbe la candidatura a sindaco di un esponente azzurro in rappresentanza di tutta la coalizione.
La posizione di Azione e i nodi da sciogliere
Ma mentre sembra certo che Fi, Fdi, Lega e centristi troveranno una quadra, a Corigliano Rossano permane l’incognita Azione. Nonostante la posizione centrodestrorsa assunta a supporto dell’amministrazione regionale, in riva allo Jonio i calendiani scioglieranno ufficialmente i nodi al primo congresso cittadino, previsto nelle prossime settimane. Azione a Corigliano Rossano sembra disposta al dialogo sia col Pd – a patto che il progetto politico dei dem sia alternativo al sindaco uscente, Flavio Stasi – che con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e centristi. In consiglio comunale – ed è un dato assolutamente da non sottovalutare nelle scelte che verranno – i sei consiglieri iscritti al gruppo di Azione da sempre militano o hanno militato i formazioni di centrodestra.
L’endorsement di Graziano a Rapani
I calendiani, insomma, decideranno solo dopo un «confronto su meriti, capacità, progetti», perché la «questione oggi non è se andare a destra o a sinistra», spiega Giuseppe Graziano, che a LaC News24 si lascia andare ad un endorsement importante nei confronti di Rapani, con cui spesso dialoga, anche partecipando da invitato ai meeting del centrodestra.
«Non vi è dubbio – dichiara il consigliere regionale di Azione di Corigliano Rossano, che a proposito di bandierine potrebbe piazzare la sua alle Europee, peraltro concomitanti con le Amministrative della prossima primavera – che quella del senatore Rapani, qualora lo confermerà, è una candidatura autorevole, forte, che assume un valore rilevante e va presa in seria considerazione. È una candidatura di peso e di straordinaria importanza. Peraltro certifica la sensibilità e l’attaccamento di Ernesto Rapani nei confronti della sua città, perché qualora fosse eletto dovrebbe lasciare lo scranno di Palazzo Madama a poco più di un anno dalla sua elezione al Senato».
Insomma, se prenderanno corpo le ipotesi di queste ore, lo sapremo solo tra qualche tempo. Ma non vi è dubbio che la partita a Risiko è solo all’inizio e tutti vorranno piazzare bandierine e le armate in “Europa meridionale”.