Sgarbo politico dal centrodestra al presidente ff: la Commissione presieduta dalla Lega si esprime (però fuori tempo massimo) contro il programma che prevede un investimento di 20 milioni di euro per gli Studios di Lamezia
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Giornata nera per la maggioranza in Consiglio regionale. Il centrodestra va sotto nella Commissione “Agricoltura e Turismo” presieduta da Pietro Molinaro e non ha il numero legale per svolgere la seduta della Commissione “Vigilanza”, presieduta da Domenico Giannetta, che avrebbe dovuto discutere del licenziamento dei giornalisti dell’Ufficio stampa di palazzo Campanella e della grana legata alla nomina del nuovo dirigente di Fincalabra.
A spaccare la maggioranza nella III Commissione è il parere sul Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2021” che la giunta presieduta da Nino Spirlì ha già deliberato e reso esecutivo. All’interno del piano anche lo stanziamento da 20 milioni, all’interno del quale è compresa anche la realizzazione degli Studios a Lamezia nell’ambito del progetto al quale stava lavorando la Film Commission. Nel piano anche altri interventi per la realizzazione di grandi eventi a scopo turistico e investimenti per il miglioramento della comunicazione e del marketing nel comparto.
In realtà la giunta ha già reso esecutiva la delibera che contiene il piano facendo operare il meccanismo del silenzio assenso non essendo arrivato il parere della Commissione entro i trenta giorni.
Per di più il parere della Commissione, obbligatorio e non vincolante, non impedisce che il piano prosegua a dispiegare i suoi effetti e non blocca nessuna somma in essa previsto. Si tratta, con tutta evidenza, di uno sgarbo politico che testimonia il livello di scontro interno che esiste all’interno della Lega (Molinaro e Spirlì sono compagni di partito) e nel centrodestra nel suo complesso.
Del resto è lo stesso Molinaro a spiegare: «Il parere lo abbiamo dato perché il piano 2021 non corrisponde agli indirizzi dati dal Consiglio regionale nel piano triennale. Si tratta di un parere obbligatorio e non vincolante. Cosa deciderà di fare la giunta lo vedremo nei prossimi giorni».
Ma anche gli altri esponenti del centrodestra che hanno votato contro e, tra questi, Giacomo Crinò (Cdl) la questione sarebbe più di metodo che di merito: «Chiedere il parere alla Commissione a cose già fatte – ha detto Crinò – non ha senso. Vengono mortificate le funzioni stesse della Commissione».
Giannetta ancora più esplicito: «La Commissione è chiamata a dare un parere a prescindere dagli effetti che potrà produrre. In questo caso si tratta di effetti puramente politici».
Un avvertimento politico insomma a Spirlì e alla Lega anche in vista delle prossime elezioni regionali dietro il quale ci sarebbe anche la regia politica dell’assessore al Turismo Fausto Orsomarso che non vi sta più allo strapotere del Carroccio in considerazione delle sue percentuali di consenso.
E l’incidente politico ha avuto un seguito anche in Commissione “Vigilanza” dove le assenze ad hoc di Pierluigi Caputo (Santelli presidente) e Baldo Esposito (Cdl) hanno costretto la maggioranza a constatare di essere evaporata e di non poter garantire il numero legale.