Sarà deciso alla vigilia del Consiglio regionale il nome del suo presidente
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Ieri dall’assemblea di Lamezia, voluta da Magorno per fare il punto sulle emergenze calabresi, non è arrivata nessuna decisione sul tema che sta agitando le giornate democrat delle ultime settimane. O meglio. Si è deciso di riunire il gruppo consiliare del Pd lunedì prossimo. All’incontro parteciperanno anche i consiglieri dei Democratici progressisti. Esclusi, invece, gli altri gruppi di centrosinistra che pure nelle ultime giornate avevano chiesto maggiore concertazione a Mario Oliverio. L’esponente della lista “Calabria in rete” Flora Sculco aveva duramente criticato l’atteggiamento eccessivamente accentratore tenuto da Oliverio e dal Pd.
«Il presidente Oliverio – le parole della Sculco - che è il principale riferimento istituzionale, può e deve proseguire nell’azione di governo alla luce del programma illustrato e deve farlo con la maggioranza e con tutti i suoi alleati. Oppure, può andare avanti lasciando che sia Roma a condizionare scelte ed organigrammi, riducendo così il Consiglio regionale in un luogo in cui si ratificano decisioni assunte altrove». Un ultimatum vero e proprio sembrerebbe quello della consigliera che qualcuno, durante le settimane precedenti, aveva anche ipotizzato come possibile nuovo presidente dell’Assemblea.
Alle critiche della Sculco si sono aggiunte poi le richieste di Giovanni Nucera de “La sinistra” che chiede azzeramento delle nomine e maggiore confronto nei processi decisionali. I big della lista “Oliverio presidente”, invece, già da tempo avevano alzato le barricate contro la decisione assunta dal governatore di nominare assessori solo esterni, andando a svilire ruolo e funzione del Consiglio.
Alle grane esterne si aggiungono poi quelle interne con la pletora di delusi che cresce di giorno in giorno. Ieri Carlo Guccione è stato visto alla riunione lametina, anche se qualcuno ne aveva annunciato l’assenza, ma la sua posizione rimane assai critica nei confronti dell’attuale gestione del partito.
La decisione di escludere le altre forze di coalizione dall’incontro per la scelta del presidente potrebbe, dunque, non rivelarsi vincente. Anche se, una volta scelto il nome, venisse convocata una riunione plenaria, magari poco prima dell’inizio dei lavori del Consiglio regionale. La prossima seduta, insomma, rischia di trasformarsi in un momento assai delicato per il centrosinistra, considerato pure che le opposizioni chiederanno l’apertura del dibattito sulle dimissioni di Scalzo.
C’è da fare in fretta, insomma. I nomi sono i soliti (Bova per Catanzaro, Battaglia e Irto per Reggio) e i contatti con Roma continui. A questo punto pare che il piatto della bilancia stia pendendo sempre di più verso le rive dello Stretto, ma con i democrat di Calabria niente è mai scontato fino all’ultimo istante.
Riccardo Tripepi