Domani l'ultima riunione prima della chiusura della legislatura. Il presidente Tallini ha proposto a Spirlì di indire la tornata elettorale tra il 15 gennaio e il 7 febbraio. Ma il Carroccio e il centrosinistra non sono convinti
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Ultimo atto del Consiglio regionale. Dopo il triste dibattito elettorale di sabato scorso che il centrodestra ha voluto soltanto per scaricare ogni colpa dello sfascio della sanità calabrese sull’ex Commissario Saverio Cotticelli, domani è in programma la riunione che servirà per prendere atto della morte della governatrice Jole Santelli e congedare i consiglieri. All’ordine del giorno anche una rimodulazione della spesa dei fondi europei e la modifica alla legge elettorale per introdurre la doppia preferenza di genere e renderla, finalmente, costituzionalmente legittima.
La tensione tra i partiti è massima, mentre l’emergenza Covid mette a dura prova la tenuta della rete ospedaliera calabrese. Servirebbe dunque la massima lucidità e prudenza da parte di chi al momento si trova a guidare il governo regionale, ma il calcolo politico sembra destinato ad avere il sopravvento.
E così mentre l’epidemia in atto fa chiedere un lockdown nazionale all’ordine dei medici italiano e il governo ha già stabilito il rinvio delle elezioni comunali al prossimo 28 marzo, Forza Italia in Calabria spinge per votare il prima possibile. Il presidente Mimmo Tallini ha già avuto un primo confronto con il governatore ff Nino Spirlì con il quale ha discusso di una serie di date che vanno dal 15 gennaio ai primi di febbraio.
Per riuscire in questo piano l’idea del presidente del Consiglio regionale, spalleggiato da Forza Italia, è quello di attivare immediatamente il percorso che porta alle elezioni bypassando le primarie per legge che rallenterebbero di trenta giorni l’iter di convocazione delle elezioni. Mario Oliverio le aveva invece indette con decreto prima di prendere atto che nessuno dei partiti le avrebbe utilizzate dopo la rinuncia di Franco Corbelli. La maggioranza proverà ad approvare un atto che decida di non attivare per questa legislatura. Sia per non spendere ulteriori risorse economiche che per evitare ulteriori lungaggini.
La Lega, però, sul punto non è molto convinta. Nino Spirlì si muove con molta prudenza e dal Carroccio si immagina che proseguire per qualche mese ancora nella gestione potrebbe essere utile al partito uscito piuttosto malconcio dall’ultima tornata elettorale amministrativa.
Un voto anticipato, però, è un’ipotesi che secondo l’opposizione di centrosinistra non può neanche prendersi in considerazione al momento dovendo guardare con attenzione soltanto all’andamento della curva epidemiologica e alle reali possibilità di andare al voto prima che la sfuriata della seconda ondata di contagio da Covid si plachi. Lo hanno fatto presente in maniera netta sia il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua che il consigliere regionale Carlo Guccione.
Sarà indispensabile, dunque, che il delicato tema venga affrontato nelle sedi competenti e con un costante confronto con il governo nazionale per evitare lo scontro politico in atto e la debolezza di una giunta rimasta senza guida possano provocare ulteriori danni ad una Calabria ormai ridotta allo stremo.