Rinviata l’udienza di Bausone contro Afflitto per la positività al Covid degli avvocati di quest’ultimo mentre sul contenzioso Nastasi-Bruni grava un’incognita e diventano pesanti i riflessi politici del caso Talerico, in corsa per la carica di sindaco di Catanzaro con la scomunica di Forza Italia
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Settimana importante per capire quale sarà la “definitiva composizione” dell'assise di Palazzo Campanella. E già, perché dopo le polemiche roventi e le immancabili disamine giornalistiche sullo spinoso caso, la palla passa adesso all’organismo che effettivamente decide la... partita: il Tribunale. Sono infatti previste nei prossimi giorni (in particolare mercoledì 19) le udienze (tranne una slittata a causa del Covid che ha purtroppo colpito gli avvocati di una delle parti in causa) per i ricorsi presentati da alcuni candidati alle Regionali dell’autunno 2021. Si tratta di cinque (mica pochi, dunque) consiglieri mancati, per così definirli, determinatisi ad avviare una resa dei conti di natura giudiziaria con altrettanti vincitori che allo stato occupano quindi regolarmente i seggi, salvo i giudici aditi - incaricati di esaminare la delicata questione della loro presunta ineleggibilità - non sanciscano diversamente.
Il nutrito gruppetto dei ricorrenti
Ecco allora che a cercare di rimettere in discussione il responso delle urne della tornata dello scorso inizio ottobre, fino a ribaltarlo, sono Antonello Talerico (primo fra tutti a sollevare il dubbio cruciale, in un certo qual modo indicando la strada ai colleghi che poi si sono accodati) e Silvia Parente in Forza Italia nei confronti degli eletti Michele Comito e Valeria Fedele accanto a cui figura, però, la “pasionaria” del Movimento Cinque Stelle Alessia Bausone contro Francesco Afflitto nella Circoscrizione Centro; il grillino Annunziato Nastasi, il quale eccepisce la “conformità” della posizione dell'ex aspirante governatore del centrosinistra (ora capogruppo del Misto) Amalia Bruni, e Stefano Princi, che contesta invece il mandato di Giuseppe Gelardi nelle file della Lega, nel collegio Sud nonché, infine, Pietro Molinaro il quale vorrebbe avere titolo per prendere il posto di Simona Loizzo nell'area Nord.
La “pasionaria” Bausone si muove su più fronti
Dopo il doveroso riepilogo del folto drappello di ricorrenti, bisogna ovviamente tornare sul rinvio al prossimo 9 febbraio (a seguito della presentazione dell’istanza di legittimo impedimento, come premesso, dovuta alla positività al Coronavirus dei legali di Afflitto) dell’udienza Bausone, convinta di avere diritto ad avvicendare chi l’ha preceduta per numero di voti presi nella lista dell’M5S. Una situazione intricata, forse ancor più delle altre, considerato come la diretta interessata ritenga non soltanto l’incarico dirigenziale di responsabile provinciale di Medicina necroscopica del medico crotonese Afflitto, non lasciato alla vigilia della tornata elettorale, possa giustificare la decadenza dal Consiglio (ipotesi al vaglio dell'organo giudicante basata su un’interpretazione della normativa ad hoc del 1981, secondo cui quanti esercitano taluni ruoli direttivi nella pubblica amministrazione devono porsi in aspettativa a un mese dalle elezioni qualora decidano di candidarsi) bensì pure perché la stessa Bausone avrebbe pronti degli esposti penali asseritamente suffragati da risultanze emerse dall’Asp di Crotone a seguito di un accesso agli atti amministrativi espletato in questi mesi. Ma c'è di più: Bausone asserisce che la difesa della controparte avrebbe addirittura disconosciuto il curriculum del proprio assistito - pubblicato sul sito della Regione ai sensi della cosiddetta Legge Spazzacorrotti - annunciando pertanto altre iniziative giudiziarie sul punto e avendo peraltro da poco inviato una lunga missiva al presidente dei pentastellati, Giuseppe Conte, per ragguagliarlo sullo specifico argomento. Contestazione, al pari delle precedenti, naturalmente tutta da esaminare e provare nelle sedi preposte.
Gli altri due casi più spinosi fra tutti
Altra annotazione sull’affaire del possibile valzer delle poltrone nell’assemblea dell'Astronave, è relativa alla peculiarità del contenzioso Nastasi-Bruni per cui chi rappresenta legalmente la direttrice del centro regionale di Neurogenetica (circa 100 giorni fa sfidante di Roberto Occhiuto) sostiene che, pur in caso di decadenza della Bruni, ad avere titolo a “subentrarle”, sarebbe in realtà l’altro candidato a presidente, Luigi De Magistris. Si preannuncia, dunque, una lotta a suon di cavilli.
Ma chiudiamo con il caso senza dubbio più caldo. E non tanto sotto il profilo giuridico, pur essendo all'origine dell’iter complessivo, bensì per i pesanti riflessi politici sulle Comunali di Catanzaro. Il riferimento è, manco a dirlo, alla scelta di Talerico, che ha mandato su tutte le furie il plenipotenziario forzista Giuseppe Mangialavori. Che, di conseguenza, vorrebbe fuori dal partito del Cav il giovane presidente degli Avvocati del capoluogo da molti, però, dato ormai per lanciatissimo nella corsa per la prestigiosa carica di sindaco della città. Al momento tuttavia, e con ogni probabilità anche nell’immediato futuro, senza il supporto di Fi e dei partiti del centrodestra “tradizionale” proprio in virtù della scomunica del leader calabro dei Berlusconiani. Ma sulla campagna elettorale per il vertice di Palazzo De Nobili vi daremo a breve una serie di interessanti notizie sugli scenari che si prospettano fra tante possibili sorprese.