È un organismo tecnico dotato di personalità giuridica e autonomia amministrativa che articolerà la sua azione attraverso i Centri per l’impiego. Passa anche il Piano triennale del turismo e Tavernise (M5s) elogia l'azione dell'ex assessore Orsomarso: «Occhiuto non ha fatto meglio»
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La nuova legge sul Mercato del lavoro voluta dalla maggioranza di centrodestra non trova l’unanimità solo perché ad astenersi è stato Ferdinando Laghi, ma l’intera aula ha promosso il testo licenziato dall’esecutivo Occhiuto, dando via libera anche ad alcuni emendamenti targati Pd, che alla fine vota in maniera favorevole, insieme ai cinquestelle.
È stata Pasqualina Straface ad illustrare il primo punto all’ordine del giorno, la Proposta di legge n. 176 di iniziativa della Giunta regionale, “Norme per il mercato del lavoro, le politiche attive e l’apprendimento permanente”, attraverso la quale la Regione Calabria prevede la trasformazione di Azienda Calabria Lavoro in Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per l’impiego quale organismo tecnico della Regione dotato di personalità giuridica, autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile.
La proposta considera i Centri per l’impiego come l’infrastruttura di base per lo sviluppo delle politiche attive, attraverso l’erogazione di servizi obbligatori (Lep), con la collaborazione e la funzione di supporto prevista anche da parte del sistema dei soggetti accreditati privati. Inoltre, gli interventi regionali in materia di formazione e politiche attive per il lavoro saranno coordinati con le politiche per lo sviluppo economico, l’istruzione e le politiche sociali.
Una riforma, dal punto di vista degli oneri, che fino al 2025 prevede una spesa di oltre 16 milioni di euro.
«Azienda Calabria lavoro – ha chiarito Straface - non sarà posta in liquidazione, ma favoriremo un’agenzia più snella. La proposta di legge ha previsto due organi di natura tecnica: il direttore generale e il revisore unico. Per quanto riguarda il personale sarà composto da lavoratori contrattualizzati a tempo determinato e indeterminato di Azienda Calabria Lavoro. La proposta è un testo innovativo e la transizione del personale, con l’idea di diminuire il precariato, assicurerà continuità nella gestione e nell’espletamento delle funzioni istituzionali».
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Ernesto Alecci (Pd) decide di non entrare nel merito, ma non rinuncia a denunciare «poca attenzione» nel confezionamento della proposta di legge: «Non si capisce se Arpal è un’agenzia di supporto o di gestione» dice, domandandosi a chi, i privati, dovranno rivolgersi. «In Calabria – ha aggiunto - ci saranno circa 500 dipendenti all’interno di una sede, per fare cosa? Sarebbe meglio dispiegarli sul territorio, come in altre realtà regionali come la Toscana, perché la parte più importante è proprio il rapporto con i cittadini».
Amalia Bruni (Pd) ravvisa «la mancanza di visione» della proposta. «Sicuramente un lavoro importante, ma francamente non mi tranquillizzano, il fatto che nella Pa le assunzioni vanno fatte per concorso. Sia Straface che Cosentino ci hanno rassicurato su questa possibilità, ma temo che questo sarà fonte di impugnativa». L’altra criticità per Bruni è la mancanza di fondi sufficienti.
Raffaele Mammoliti (Pd) parla di approccio di collaborazione positiva da parte dell’opposizione: «Abbiamo una quantità di risorse umane notevole, che da anni si occupano di Calabria Lavoro maturando un’esperienza che se adeguatamente valorizzata tornerà molto utile. L’impegno deve essere a reperire le risorse necessarie per consentire il nuovo status lavorativo anche nel prossimo triennio. Siamo fiduciosi che si riuscirà a trovarle». La «missione» in questo senso è per Mammoliti l’aspetto politico preponderante, «anche perché nella gestione operativa il piano degli interventi dovrà avere la capacità di coordinamento di tutte le risorse che interagiscono su queste materie».
Antonio Montuoro (FdI), sottolinea il lavoro prezioso svolto per confezionare la proposta di legge ribadendo che lo scopo principale è quello di disciplinare le politiche del lavoro.
Ferdinando Laghi (deMa) annuncia il suo voto di astensione dicendo di aver apprezzato il lavoro della Commissione che è intervenuta sul testo, «ma rimangono tre elementi che comunque lasciano tuttoggi delle perplessità: la copertura finanziaria; l’inquadramento normativo di figure professionali che transitano da contratti privati a pubblici che però prevedono dei concorsi pubblici; la semplificazione normativa avrebbe suggerito una semplificazione degli organi che rischiano di innescare ritardi di cui non si sente bisogno».
A concludere il dibattito l’assessore al ramo Giovanni Calabrese: «Siamo difronte a una vera riforma, necessaria in Calabria. Avevamo una legge datata 2001, e quindi l’intervento si è reso necessario per arrivare ad una norma di riferimento per la Regione. Siamo ripartiti da una vecchia proposta, ma c’è ancora tanta confusione. Attraverso il Piano del Lavoro andremo a gettare le basi per un rapporto coi calabresi».
Passa anche il Piano triennale per il turismo
Disco verde del Consiglio regionale anche al Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2023/2025.
La proposta è illustrata dalla consigliera Katya Gentile (FI) che ha ricordato che il Piano è incardinato sulla declinazione degli orientamenti espressi dalla Giunta Regionale e condivisi dalle Istituzioni e dalle Imprese operanti nel turismo regionale durante lo svolgimento degli Stati Generali del Turismo dell’aprile dello scorso anno.
Un Piano quindi che conterrà la definizione della strategia di mercato e delle azioni di marketing per il posizionamento e la promozione dell'offerta turistica regionale.
Per Davide Tavernise (M5s) – che annuncia l’astensione - non si può parlare di turismo senza parlare di mobilità. Per lui è stato un errore spacchettare la delega. Parafrasando l’ormai celebre frase consegnata ai media da Russel Crowe, il capogruppo cinquestelle ha ribadito che «se noi vogliamo dare una immagine diversa della Calabria, dobbiamo investire su infrastrutture e trasporti, su treni e aeroporti», ricordando i costi per raggiungere, con qualsiasi mezzo, la nostra Regione. Ma Tavernise fa di più: Promuove l’operato dell’ex assessore Fausto Orsomarso, bocciando quanto fatto fin qui dal momento della sua sostituzione, in termini di immagine e di presenza della Calabria nei luoghi di richiamo.
Ernesto Alecci (Pd) chiede maggiore attenzione per il turismo. Fa notare come Occhiuto riassuma nella sua persona diverse deleghe pesanti, tenuto conto anche della disavventura giudiziaria dell’assessore Minenna. «Mi sembra ci siano delle mancanze, ad esempio del turismo camperistico di cui non se ne parla proprio, o la destagionalità».
Per Amalia Bruni (Pd) e Raffaele Mammoliti, che in qualche maniera si fanno portatori delle richieste avanzate dalla Cgil, il Piano presenta criticità e mancanza di visione internazionale: «Non è stato concordato con le parti sociali. Perdiamo l’occasione di sentire le persone che lavorano in questo settore. Siete attenti al mondo dell’impresa ma un po' meno, anzi nulla, rispetto al mondo dei lavoratori».