Il sindaco di Trebisacce era candidato nella lista "Io resto in Calabria" al fianco di Pippo Callipo. L'udienza per la discussione è stata fissata per l'8 luglio prossimo
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Conteggio dei voti sbagliato e illegittimità costituzionale della legge elettorale regionale. Si fonda su questi presupposti il ricorso presentato a Tar Calabria da Franco Mundo, sindaco di Trebisacce e candidato al Consiglio regionale nella lista di "Io resto in Calabria" a fianco di Pippo Callipo.
«L’attuale legge elettorale della Regione Calabria – ha dichiarato Mundo - anche in questa tornata elettorale, ha determinato dubbi, equivoci e soprattutto contenziosi, proprio per la difficoltà di interpretazione, per i refusi, per le scopiazzature che determinano una disciplina disarticolata. Gli equivoci non sorgono solo sulle soglie di sbarramento, ma anche nelle modalità e termini di attribuzioni dei seggi. Sarebbe opportuno che il consiglio regionale e qualche solerte consigliere lungimirante, approfittasse dell’opportunità e formulasse una riforma organica dell’attuale sistema elettorale, senza alcun richiamo a leggi nazionali».
Il ricorso al Tar Calabria è stato patrocinato dall’avvocato Mario Gorlani, ordinario di diritto pubblico all’università di Brescia ed uno dei massimi esperti di legislazione e diritto elettorale in Italia, con all’avvocato Giovanni Spataro, noto amministrativista del foro di Cosenza. Il Tar della Calabria, sezione di Catanzaro, ha fissato l’udienza per la discussione in data 8 luglio 2020.
Mundo nelle scorse elezioni ha collezionato 4651 preferenze, risultato, secondo dopo Graziano Di Natale, che ha riportato 4.748 preferenze. Il sindaco di Trebisacce sostiene però che «i voti di differenza sono 83 perché l’ufficio elettorale circoscrizionale del Tribunale di Cosenza avrebbe errato nella trascrizione dei dati omettendo 14 preferenze, che di fatto determinano una differenza di 83 voti rispetto ai dati della proclamazione degli eletti».
In proposito e sulla base della documentazione acquisita, i motivi del ricorso, oltre la correzione degli errori materiali, si fondano su diversi punti: «Il primo - scrive Mundo - attiene alla verifica delle preferenze attribuite in maniera errata al candidato Di Natale nelle sezioni dei comuni di Paola e Amantea. Tale attribuzione è dovuta ad un’errata interpretazione e applicazione delle norme elettorali» e quindi Franco Mundo ha impugnato i risultati elettorali.
Le altre impugnative riguardano a profili di legittimità costituzionale la legge elettorale calabrese, n. 1 del 2005, come modificata, da ultimo, dalle leggi regionali numeri 8 e 19 del 2014. «Essa contiene - conclude Mundo - numerosi rimandi alla legislazione nazionale – ad esempio alla legge n. 43 del 1995 e alla legge n. 108 del 1968 - così che, per una ricostruzione esatta (e faticosa) della disciplina vigente, è necessario operare diversi e non semplici coordinamenti tra normativa statale, peraltro in parte modificata per la Calabria, e normativa regionale».