In apertura dei lavori accesa polemica con la minoranza di centrosinistra che ha fortemente criticato la decisione del centrodestra di affrontare provvedimenti inseriti all’ultimo minuto
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Una lunga polemica ha caratterizzato l’apertura della seduta odierna del Consiglio regionale, con un dibattito tra maggioranza e opposizione sull'ordine dei lavori. La polemica è nata in seguito alla richiesta, da parte di vari consiglieri di centrodestra, dell'inserimento all'ordine del giorno di alcune proposte di legge regionale e di mozioni “fuori sacco” perché non previste nell'odg inizialmente fissato per l'odierna Assemblea.
Tuttavia è stata rilevata l'assenza, come ha fatto Nicola Irto, del parere dell'ufficio legislativo su una proposta legge riguardante il sostegno tecnico finanziario da parte di Fincalabra al Corap.
La minoranza, con i consiglieri regionali del Pd Domenico Bevacqua, Carlo Guccione e Nicola Irto e con il capogruppo del Misto, Francesco Pitaro, ha criticato l’inserimento di nuovi punti all'ordine del giorno lamentando l‘impossibilità di visionare per tempo le proposte di legge, le mozioni e l’intera relativa documentazione e l’assenza del parere dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale e affermando inoltre che «si tratta in generale di provvedimenti che non hanno i carattere dell'indifferibilità e dell'urgenza, i soli che un'Assemblea in 'prorogatio', come questa, può esaminare». La maggioranza di centrodestra ha invece rimarcato la legittimità del procedimento intrapreso. Alla fine l'inserimento dei nuovi punti all'ordine del giorno è stato votato, con la loro collocazione in coda all'odg iniziale.
Valutazione sulla quale si sono accodati, con distinguo altri consiglieri di opposizione, con Francesco Pitaro (Misto) che ha accusato la mancanza di educazione istituzionale in Consiglio regionale e Carlo Guccione (Pd) che ha chiesto la nomina di una Commissione d'inchiesta sull'arrivo in Aula di provvedimenti irricevibili «che offendono quest'Aula e i calabresi».
Guccione si è anche soffermato sulla legge relativa agli indirizzi strategici della programmazione regionale, poi approvata a maggioranza, che era stata rinviata in Commissione lo scorso aprile per la scoperta nel testo di alcuni riferimenti riguardanti il territorio lombardo. «Non è la stessa proposta - gli ha risposto il relatore Giuseppe Neri (FdI) -. La verifica in Commissione non solo ha corretto gli errori presenti, ma ha consentito di integrare il testo con le indicazioni nel frattempo venute dalla Commissione europea».
Contestazioni rafforzate da Francesco Pitaro che citando la disamina del tasto da parte del prof. Marino dell'università di Reggio Calabria ha evidenziato la presenza di ulteriori riferimenti alle regioni Basilicata e Friuli Venezia Giulia.
Fausto Orsomarso nel definire «inesatte» le considerazioni del docente universitario ha respinto le accuse di provvedimento clientelare, «termine - ha detto - che questa Giunta, questa maggioranza non sanno nemmeno dove sta di casa». Una seconda discussione, ha riguardato la richiesta di inserimento all'ordine dei lavori, poi approvata, di ordini del giorno e progetti di legge, avanzata dal consigliere Antonio De Caprio (Fi) che ha provocato le ulteriori proteste di Carlo Guccione (Pd) - «la ricreazione è finita» - e Nicola Irto, che ha espresso dubbi sulla indifferibilità ed urgenza di alcune proposte. «Non si tratta di un problema normativo - ha detto - ma di tipo politico».
Sinibaldo Esposito, ritenendo utile una riflessione su alcuni aspetti di natura politica sollevati dalle opposizioni, ha evidenziato il vulnus maturato da qualche tempo in conferenza dei capigruppo, «dove spesso mancano molti rappresentanti», e ha accusato l'opposizione di creare «artatamente confusione, sin dall'inizio dei lavori di questo Consiglio regionale, da cui scaturiscono momenti di frizione che non consentono di capire di cosa stiamo parlando e stiamo votando».
L'aula ha poi approvato il rendiconto dell'esercizio finanziario 2020, della relazione sulla gestione 2020 e del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi, del Consiglio regionale, i cui termini sono in scadenza il prossimo 30 giugno; a maggioranza, la «Presa d'atto degli indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla programmazione delle politiche europee di sviluppo 2021-2027. Avvio del percorso di definizione del POR Calabria FESR - FSE 2021 -2027». Si poi passati la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze inserite all'ordine del giorno.
Tra le leggi licenziate da palazzo Campanella, le "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell'articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79)". «Una approvazione necessaria - ha detto il relatore Antonio De Caprio (Fi) - per evitare l'impugnativa da parte del Governo».
Approvata anche la proposta di legge recante 'Disposizioni per garantire in condizioni controllate e sicure gli incontri in ambito ospedaliero tra pazienti critici e familiari' e la proposta di legge dal titolo "Misuro di impulso allo sviluppo di industrializzazione e di insediamento di attività produttive", «che riguarda - ha spiegato il relatore Filippo Maria Pietropoalo (FdI) - la necessità di garantire a Fincalabra Spa un supporto tecnico-finanziario al Corap per incentivare in questo momento l'utilizzo delle aree e del personale in capo al Corap». Bocciato, per il parere contrario della Giunta e del relatore, un emendamento presentato dal consigliere Domenico Giannetta (FI) con il quale si chiedeva, tra l'altro, «che le somme verranno utilizzate, esclusivamente, a favore dei dipendenti del Corap».
Con l'approvazione di una mozione che invita la Giunta regionale a istituire la giornata regionale della memoria delle vittime dei bombardamenti del 1943 e di ben nove progetti di legge, si è infine conclusa l'odierna caotica seduta del Consiglio regionale.