Approvato con 15 voti favorevoli, 9 voti contrari e 3 astenuti, l'atto è stato approntato dalla Commissione “Bilancio”. Scontato il no dell'opposizione con la quale ha votato Guccione. Astenuti i Moderati per la Calabria
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Alla fine il Defr 2019-21 viene approvato dal Consiglio regionale, ma quanta fatica. Dopo i rinvii in Commissione Bilancio e le polemiche dovute alle ripetute assenze dei consiglieri di maggioranza, alla fine il documento contabile è arrivato in Aula. Ma il copione non è cambiato.
Critiche molto pesanti dagli scranni della minoranza contro le inadeguatezze della giunta regionale e l'assenza di una reale programmazione economica. Che stavolta, però, non ha provato assalti alla diligenza sul numero legale, satolla dopo la cacciata di Tansi dalla guida della Protezione civile.
I problemi più gravi per Oliverio sono arrivati, come ormai è prassi, dalla sua maggioranza. Carlo Guccione ha sparato ad alzo zero contro il documento e votato contro. Il contrasto tra il consigliere cosentino e il governatore è ormai insanabile.
Fa ancora più pensare l’astensione di Tonino Scalzo, Franco Sergio e Giuseppe Neri. I tre dopo aver costituito il gruppo “Moderati per la Calabria" in aperta polemica con la gestione del Pd, paiono pronti a salpare verso le più promettenti sponde del centrodestra. E se Sergio e Scalzo stanno soltanto scrutando l'orizzonte, Giuseppe Neri è dato dai bookmaker pronto a candidarsi alle prossime regionali nelle liste dell'Udc.
Dopo i numerosi interventi critici (Gallo, Orsomarso, Nicolò e Pedà soprattutto), il governatore Oliverio ha deciso di chiudere il dibattito con un lungo intervento in cui ha difeso a spada tratta l'operato della guunta regionale. «Abbiamo ereditato una situazione drammatica - ha detto il presidente della giunta - e la Calabria arrivava da lubgii anni in cui il Pil era sceso anche di 14 punti percentuali. Adesso registriamo un più 2% che significa avere invertito la tendenza». Oliverio ha poi difeso i risultati raggiunti con la migliorata gestione dei rifiuti e la crescita registrata nel comparto turismo.
Abbastanza per chiudere la seduta e accontentarsi dell'approvazione del Defr con numeri risicati, poco per pensare di avere allontanato la crisi interna al centrosinistra.