Ancora un ricorso nei confronti di consiglieri regionali eletti in Calabria. Dopo quello che ha aperto le porte di Palazzo Campanella all'avvocato catanzarese Antonello Talerico, ai danni della dirigente provinciale Valeria Fedele, a ricorrere stavolta è Graziano Di Natale, primo dei non eletti, nei confronti di Franco Iacucci, eletto nelle liste PD della circoscrizione Nord Calabria.

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L’ineleggibilità di Iacucci, secondo quanto assume il collegio difensivo del ricorrente, composto dagli avv. Alfonso Celotto, Jole Le Pera e Valentina De Santo, è da ricondursi alla sua carica di presidente della Provincia di Cosenza, ma anche a quella di componente del consiglio di amministrazione dell’autorità portuale dei Mari Ionio e Tirreno ed ancora a quella di vice presidente del consiglio di amministrazione della Biblioteca civica di Cosenza (Ente dipendente dalla Regione Calabria).

«Si tratta di tre ruoli strategici che – secondo Di Natale - hanno certamente influito sul risultato elettorale, avvantaggiando Iacucci a discapito degli altri candidati e ciò in violazione del principio della par condicio. Iacucci non solo non si era dimesso per eliminare la causa di ineleggibilità, ma ha addirittura continuato ad esercitare tali cariche anche successivamente alla proclamazione come consigliere regionale».

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Le norma violata è l’art. 2 della L. 154/1981 comma 1 n. 5 ed 11 che disciplina le ipotesi di ineleggibilità sia per «i titolari di organi individuali ed i componenti di organi collegiali che esercitano poteri di controllo istituzionale sull'amministrazione della regione, della provincia o del comune (…)”, sia per “gli amministratori (…) di istituto, consorzio o azienda dipendente dalla Regione”. Sostiene ancora Di Natale che le cariche ricoperte da Iacucci al momento della consultazione elettorale lo abbiano collocato in una posizione di preminenza, tale da ingenerare quella c.d. captatio benevolentiae o metus potestatis idonea ad inquinare la campagna elettorale e vietata dalla legge. In particolare, la Provincia di Cosenza, di cui Iacucci era Presidente, con ben 150 comuni, coincide esattamente con il collegio elettorale Nord della Calabria. Elemento sintomatico della palese ineleggibilità del Presidente della Provincia, dopo la “Riforma Delrio”, è la circostanza che alcune Regioni come ad esempio il Lazio, l’Abruzzo e la Puglia abbiano espressamente adeguato le loro leggi regionali, alle nuove disposizioni, prevedendo direttamente l’ineleggibilità dei Presidenti delle province alla carica di consigliere regionale. La Calabria non ha ancora approvato la legge elettorale ma non va disattesa la circostanza che esiste nel Consiglio Regionale della Calabria una proposta di legge PL n. 248/9 di iniziativa del Consigliere Nucera recante: "Disposizioni in materia di ineleggibilità ed incompatibilità alla carica di Consigliere regionale" che all’articolo 1 punto k) stabilisce che i presidenti e gli assessori delle province sono ineleggibili alla carica di consigliere regionale».

In tal modo enucleando specifiche ipotesi di ineleggibilità già insite nel disposto normativo di cui alla Legge n. 154/1981 alla luce delle riforme citate. L'udienza presso il Tribunale di Catanzaro è stata fissata per il prossimo 6 luglio.