La seduta è convocata per il 18 marzo. Irto ha chiesto alla Santelli la rimodulazione del Por per far fronte alla situazione sanitaria. All'ordine del giorno la sostituzione di Creazzo con Sainato e l'elezione dell'Ufficio di presidenza
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Palazzo Campanella si blinda ma prova a dare inizio alla legislatura. In piena emergenza Coronavirus la decisione è arrivata dopo il vertice che la governatrice Jole Santelli ha voluto con le forze di maggioranza e minoranza alla Cittadella.
Dopo il rinvio dello scorso 9 marzo, a causa dell’emergenza sanitaria, il presidente uscente Nicola Irto ha convocato il Consiglio per il 18 marzo, con eventuale prosecuzione il giorno successivo. La seduta si svolgerà a porte chiuse ma con modalità di ingresso ancora più restrittive rispetto alla prima convocazione. L’accesso al palazzo, oltre che al personale dipendente strettamente necessario, sarà consentito ai soli consiglieri. Non sarà possibile inoltre rilasciare alcuna forma di accredito e la pubblicità della seduta sarà garantita attraverso la diretta streaming e l’attività dell’Ufficio stampa e dell’Ufficio Resoconti.
Sainato al posto di Creazzo
E, così, a quasi due mesi di distanza dalle elezioni il Consiglio regionale dovrebbe finalmente insediarsi ed entrare nel pieno delle sue funzioni. All’ordine del giorno la sostituzione temporanea del consigliere di Fdi Domenico Creazzo, arrestato durante l’ultima operazione della Dda di Reggio Calabria, con il primo dei non eletti della lista nella circoscrizione Sud e cioè il vicesindaco di Locri Raffaele Sainato. Passaggio necessario per garantire il plenum dell’organo legislativo.
Discussione sulla presidenza
Successivamente si passerà all’elezione dell’Ufficio di presidenza. Per l’elezione del presidente serve la maggioranza dei due terzi ai primi due scrutini, mentre serve la maggioranza relativa al terzo che si svolgerebbe nella giornata successiva. Il centrodestra vuole evitare questa possibilità e punta ad arrivare ad un accordo nel più breve tempo possibile. Escluso che la presidenza possa andare a Fdi a Reggio, il partito guidato da Giorgia Meloni indicherebbe Filippo Pietropaolo, ma l’idea della Santelli sarebbe quella di concedere solo un assessorato a Fdi, affidando la presidenza alla Casa della Libertà con Baldo Esposito.
Irto ha chiesto la rimodulazione del Por
Il presidente uscente Nicola Irto ha affidato alla sua pagina facebook il resoconto della giornata operativa annunciando di avere chiesto alla presidente Santelli una rimodulazione del Por.
«Ho riconvocato il Consiglio regionale per il 18 e il 19 marzo, dopo la seduta saltata nei giorni scorsi. Finalmente entrerà nel pieno delle sue funzioni. È necessario. Soprattutto in questo momento così delicato.
Nel pomeriggio – spiega Irto - su richiesta della presidente della Regione Jole Santelli, ho partecipato all’incontro tenutosi alla Cittadella di Germaneto per confrontarci sull’emergenza coronavirus.
La ringrazio della sensibilità istituzionale dimostrata in questa fase, rinnovandole la disponibilità ad affrontare insieme e con spirito di responsabilità questa situazione. Personalmente ho proposto quelle che a mio avviso sono assolute necessità e priorità del momento.
Le ho chiesto di mettere in campo un’ampia rimodulazione del Por Calabria per riallocare le risorse europee, con una nuova prospettiva che deve tener conto delle mutate esigenze economico-sociali aggravate dalla crisi del Coronavirus».
«Avremo davanti a noi diversi fronti assai problematici – ha proseguito Irto - e alla luce della strutturale ingessatura del bilancio della Regione (che va approvato necessariamente entro il 30 aprile) ho sottolineato che bisogna indirizzare le risorse della programmazione comunitaria sul fatto straordinario e nuovo che questa emergenza ci lascerà, con la speranza che ciò avvenga presto. Ho inoltre sollecitato l’entrata a pieno regime delle task force regionali, sanitaria ed economica. Oltre ovviamente di una giunta regionale nel pieno delle sue funzioni.
La situazione in Calabria è difficile e potenzialmente più pericolosa che altrove, considerata soprattutto la drammatica condizione dei nostri ospedali».