Riprende l’attività istituzionale a palazzo Campanella dopo il tormentato stop di agosto. I movimenti interni al Pd, impegnato a livello nazionale nel costruire un’intesa con i Cinque Stelle, ne stanno condizionando l’iter.

È slittata, così, la riunione del gruppo democrat del Consiglio regionale che avrebbe dovuto precedere la Conferenza dei capigruppo convocata da Nicola Irto per calendarizzare i prossimi lavori del Consiglio. Il commissario Stefano Graziano aveva convocato i suoi per procedere all’indicazione del sostituto di Sebi Romeo in seno all’organismo, dopo che il suo coinvolgimento nell’operazione “Libro Nero”.

Anche l’accordo di massima era stato raggiunto sul nome del reggino Mimmetto Battaglia, si è preferito “congelare” la situazione in attesa della soluzione della crisi di governo.

Anche se poi è stato lo stesso Battaglia, seppure senza incarico formale, a presenziare i lavori della Conferenza che ha dovuto prendere atto delle notifiche di sospensione arrivate a palazzo Campanella in ordine ai due consiglieri coinvolti nell’ultima operazione della Dda di Reggio Calabria.

 

Tra il 10 e il 12 settembre, prima delle celebrazione mariane nella città dello Stretto, il Consiglio sarà chiamato alla surroga dei due consiglieri sospesi per il loro arresto. In sostituzione del consigliere del Gruppo Misto Alessandro Nicolò entrerà Domenico Giannetta (Fi), mentre al posto di Sebi Romeo farà il suo nuovo ingresso tra gli scranni del Consiglio Giuseppe Giordano (Pd).

Dopo le surroghe, però, arriveranno tutti i nodi al pettine. La maggioranza, traballante come non mai nell’ultimo anno, dovrà fare i conti con la manovra finanziaria e con i ritocchi necessari per rendere la legge elettorale regionale conforme alla sentenza che ha deciso sul caso Ferro in ordine al miglior candidato governatore perdente.

 

Ma le fibrillazioni Pd non finiscono qui. Dopo il flop della riunione dei Comitati pro Oliverio voluta da Luigi Incarnato, boicottata in massa dal Pd, a Lamezia ci riprovano gli oppositori. Il gruppo dei cosiddetti “ricostituenti” guidati da Cesare Marini hanno convocato tutte le forze di opposizione alla gestione Oliverio e, probabilmente, avranno molto più successo degli altri colleghi di centrosinistra. Non soltanto si prevede la presenza in massa degli oppositori rimasti ai margini negli ultimi anni (i vari Federica Roccisano, Mario Franchino, Agazio Loiero e compagnia), ma anche un’adesione di diversi componenti Pd che guardano con attenzione al movimento per provare ad allargare la coalizione con cui affrontare le prossime elezioni. Probabili, ad esempio, le presenze di Carlo Guccione e Domenio Bevacqua, oltre a quella di diversi quadri e dirigenti. Non ci sarà, invece, Ernesto Magorno, che continua ad invocare discontinuità e sostenere l’alleanza giallo-rossa anche a livello regionale, facendo sapere che non prenderà parte a nessuna riunione fino a quando questo percorso di rinnovamento non verrà effettivamente intrapreso.

 

Riccardo Tripepi