Da quella sull'Agricoltura "in regalo" alla Lega per compensare la poltrona non ottenuta in giunta, a quella sulle Riforme che non si è mai riunita ma ha un presidente con due autisti. Ecco la mappa dell'ennesimo paradosso in era Covid
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Dal 10 novembre i consiglieri regionali della Calabria sono “congedati”, la legislatura è finita e in attesa della data del voto che porterà le istituzioni a riavere “pieni poteri”, Palazzo Campanella si deve riunire solo per atti indifferibili e urgenti o dovuti per obbligo legislativo o costituzionale.
I consiglieri, invece, hanno sgarrato, come denunciato nell’ultima seduta dal capogruppo del gruppo misto Francesco Pitaro che ha tuonato: «State approvando atti illegali», mentre in una seduta straordinaria successiva fu il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione ad annunciare ricorso al Ministro Francesco Boccia e alla Presidenza del Consiglio dei ministri «per impugnare questi provvedimenti che non sono stati inseriti in questi ultimi Consigli per il bene della Calabria ma solo al fine di condizionare i voti dei calabresi».
I costi delle commissioni regionali “zavorra”
Intanto, si è tornata a riunire il 10 dicembre la commissione regiona anti ‘ndrangheta guidata da Antonio De Caprio di Forza Italia per fare un po’ di filosofia (nonostante l’indagine per concorso esterno e per voto di scambio politico mafioso a carico del divenuto ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini), dato che in questi pochi mesi di legislatura tale organismo non si è certo contraddistingo per operosità o laboriosità.
Ma non è la sola “commissione flop” che i calabresi si sono dovuti sobbarcare, in quanto iper-foraggiate con fior fior di soldi pubblici. Ogni commissione prevede oltre all’indennità aggiuntiva al consigliere regionale che ne diviene Presidente (pari a 1.500 euro lordi mensili) anche lo stipendio pubblico per altre figure “fiduciarie”: l’autista del Presidente che prende 28.707 euro lordi annuali (o due autisti al 50%, ossia part-time), un responsabile amministrativo a 40.771 euro annui (sempre “spacchettabile” in due unità) e un componente interno e un supporto tecnico interno (che hanno diritto ad una indennità aggiuntiva mensile allo stipendio per l’attività prestata per la Commissione, pari a una media di 850 euro mensili).
Una commissione regionale, quindi, può arrivare a costare fino 9.315 euro mensili.
La commissione Agricoltura come regalino alla Lega
La commissione regionale agricoltura è una novità assoluta di questa legislatura. Lo scorso maggio venne creata ad hoc per il consigliere regionale leghista Pietro Molinaro, espressione della Coldiretti. Rimasto all’asciutto di assessorato (anche a causa dell’antipatia suscitata all’amico di Salvini, Walter Rauti), minacciava di abbandonare le effigie di Alberto da Giussano per aderire a “Calabria prima di tutto”, una nuova formazione di leghisti scontenti ai quali strizzava l’occhio l’europarlamentare Vincenzo Sofo, ma per lui la “sorte” fu benevola e le portò in dono la Presidenza di una commissione “extra”.
Si riunì solo due volte: il 27 luglio per la nomina di vicepresidente e segretario (con relativo e canonico scambio di auguri di buon lavoro) e il 28 settembre in cui in un paio d’ore sono stati rinviati tutti i provvedimenti all’ordine del giorno tranne uno sul programma regionale per le attività di sviluppo nel settore della forestazione in merito al quale il dirigente regionale di riferimento si limitò a dire che serviva il parere della commissione perchè la Giunta regionale, pur in assenza del dovuto parere, aveva comunque prodotto “atti amministrativi attinenti”. Per il resto, tra l’assenza dell’assessore regionale all’ambiente Sergio De Caprio e quella del dirigente generale del dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari Giacomo Giovinazzo, si rinviò il tutto a mai più.
In compenso, con un costo di commissione pari a 6.093 euro al mese, Pietro Molinaro ha la sua lauta indennità da presidente, oltre all’autista (al 50%) Lucantonio Nicoletti, consigliere comunale di Bisignano, come responsabile amministrativo a tempo pieno ha Claudio Sandro Venditti, presidente del Forum delle Associazioni familiari della Calabria, vicino al mondo ecclesiale catanzarese.
Commissione Riforme: mai riunita, tutta spesa
La commissione regionale “riforme” venne rispolverata da Mario Oliverio nella scorsa consiliatura per offrirne in dote la Presidenza al Nuovo Centro Destra all’ora alleato di Governo nazionale con il Pd. Si rivelò un assoluto flop. 22 sedute e 4 provvedimenti licenziati in 5 anni sotto la Presidenza di Baldo Esposito. Il suo successore, Raffaele Sainato di Forza Italia (ma eletto con Fratelli D’Italia) non ha mai riunito la commissione e l’unica seduta fu quella di insediamento il 24 luglio. Zero provvedimenti, ma molte nomine per un costo (complessivo della sua indennità da Presidente) di 9.149 mensili.
Oltre al componente e al supporto tecnico interno, Sainato ha nominato come responsabili amministrativi (al 50%), l’avvocata Concettina Siciliano, direttore scientifico dell’Istituto italiano Anticorruzione e l’avvocato Domenico Vestito, già sindaco di Marina Di Gioiosa Jonica (assunto il 4 novembre, a meno di una settimana dallo scioglimento del Consiglio).
E come autisti? La signora Annamaria Alia, nipote di una dipendente comunale di Locri e Giuseppe Pio Commisso, un giovane classe 1999 il cui nome compare nell’ambito dell’operazione della Dda di Reggio Calabria “Mandamento jonico” perchè, da adolescente, scrisse e consegnò una lettera a scuola alla figlia del capo cosca di Locri, Antonio Cataldo. «Buongiorno carissimo, come va? Spero tutto bene! Scrivo questa lettera perchè per vari motivi non lo si può vedere... (Cataldo era in carcere, ndr.) Il motivo principale è che io sottoscritto vorrei mettermi a disposizione per voi e la vostra famiglia» si leggeva nella lettera che raggelò il procuratore Federico Cafiero De Raho. Dal sei ottobre guadagna 1.196 mensili.
Commissione Affari istituzionali non pervenuta
L’altra commissione consiliare a guida leghista, questa volta con Presidente l’ex Sindaco di Gizzeria, Pietro Raso, si è riunita anch’essa solo per il suo insediamento, il 28 luglio. Zero provvedimenti, ma un costo (complessivo di indennità aggiuntiva per Raso) di 8.130 mensili.
Si, perchè, nonostante l’inefficienza sono stati nominati responsabili amministrativi gli “amici” di Raso, Angelo Bilotta, amministratore unico di Just for service s.r.l. e altre società di consulenza aziendale e la lametina Caterina Puzzonia. Oltre a loro, anche due autisti, Francesco Saverio Maida, di professione assicuratore e già consigliere comunale di Gizzeria e Francesco Materazzo, architetto e già segretario della Lega a Lamezia Terme nel 2018.
Insomma, la quadra per le Presidenze delle Commissioni consiliari dopo le maretta per la nomina degli assessori regionali alla fine si trovò ma il tutto si è risolto in un nulla di fatto perchè in quest’anno... nulla è stato fatto, se non un aumento esorbitante dei costi della politica.