Dopo la parentesi dedicata al dibattito sui cambiamenti climatici, la seduta del Consiglio regionale è entrata nel vivo della seduta con l’esame del Rendiconto 2022 e dell’Assestamento del Bilancio di previsione 2023/2025, approvati a maggioranza con l’astensione delle opposizioni.
A presentare il provvedimento all’aula è Antonio Montuoro (Fdi) che è anche presidente della Seconda Commissione che ha dedicato nella settimana appena trascorsa due sedute alle delibere licenziate dalla giunta che ha ricevuto il disco verde dal Collegio dei Revisori dei Conti.

Antonio Lo Schiavo (Misto) parla di «storiche difficolta derivanti dall’incapacità di spesa» da parte dell’ente che non riesce a mettere a terra bandi propri. Il tutto in un contesto problematico come riportato anche dall’ultimo report di Banca d’Italia. «Oltre il 50% dei fondi non sono stati spesi nel 2022», afferma il notaio vibonese che punta l’indice sul comparto istruzione e sull’edilizia scolastica, non dimenticando quelli dedicati al dissesto idrogeologico. L’esponente di Liberamente progressisti poi torna sul nodo delle società partecipate: «Sono fuori controllo con debiti enormi per 11 milioni di euro».

Dal canto suo Raffaele Mammoliti (Pd) ridimensiona i toni trionfalistici di chi ha visto nel giudizio di parifica della Corte dei Conti un successo tout court della Regione, dicendosi «molto perplesso» su alcuni rilievi messi in evidenza dai giudici contabili.
A difendere la bontà del documento contabile regionale è invece Pasqualina Straface (FI) ricordando come l’assestamento di Bilancio abbia coperto alcuni vuoti, pur con risorse limitate.

In concreto, la manovra di assestamento dell’entrata vale 29,6 milioni di euro per il 2023, 2,4 milioni per il 2024 e 1,4 milioni per il 2025.

Ok alla svuota precari

La proposta di legge presentata dall’assessore Gianluca Gallo è una risposta all’esigenza di eliminare nuove sacche di precariato nel mondo della forestazione. La proposta consente, a coloro che fanno parte del bacino della legge 15, e su base volontaria, di essere contrattualizzati a tempo indeterminato presso Azienda Calabria Verde.

Le unità che accetteranno tale trasferimento verranno utilizzati in attività esecutiva di cantieristica forestale, lotta attiva agli incendi boschivi ed al contrasto al dissesto idrogeologico. A tal proposito è stata prevista una copertura finanziaria nei piani annuali di forestazione, comprensivo del programma di cui all’ex fondo sollievo. 

Leggi anche

«Con la predetta legge – ha spiegato il consigliere regionale Talerico - oltre a rispondere alla soluzione d’occupazione a tempo determinato, che vedrà occupati tali lavoratori per un numero di giornate lavorative fissate nel limite massimo di spesa del contributo individuale omnicomprensivo fisso annuo pari ad euro 11.157,00».

Il presidente Occhiuto ha sottolineato che la decisone assunta è frutto dell'obiettivo di asciugare il bacino del precariato e dare diritti a chi ha meno diritti. «Si tratta di lavoratori che percepivano 900 euro senza contributi. Una parte della proposta non è differibile ed è il trasferimento degli operai dagli ex Consorzi di Bonifica a Calabria Verde. Esistono operai che percepiscono gli stipendi dopo mesi. Con la norma si evita l'ibrido che si è creato nel corso degli anni che consiste nel fatto che alcuni operai sono stati dirottati sui Consorzi di Bonifica e altri in Calabria Verde. Il governo regionale vuole stabilizzare i precari, ma dare lavoro anche ai figli dei precari e, soprattutto, non concepisce che esistano lavoratori di serie A e di serie B. Quanto sopra è il motivo che ha spinto l'inserimento del provvedimento con modalità che può essere ritenuta irrituale, ma che è certamente necessaria».