Il gioco delle poltrone a palazzo Campanella pare essere arrivato a conclusione. Dopo 4 mesi dalle elezioni le Commissioni non sono ancora costituite perché la maggioranza non si è riuscita ad accordare sulle presidenze. Tanto che per avere una postazione in più il centrodestra vuole da tempo costituire una nuova Commissione. Inizialmente tale organismo avrebbe dovuto occuparsi di Fondi Europei, ma il progetto è stato stoppato da Fdi e Lega che avevano chiesto un approfondimento e un esame dei costi. Sui costi del resto hanno insistito anche le critiche della minoranza che, da tempo, ha già annunciato il suo voto contrario per impedire di gravare le casse di una nuova spesa pari a circa 100mila euro all’anno.

 

Poi per convincere i sovranisti che si erano messi di traverso la Commissione avrebbe dovuto occuparsi di Agricoltura, con una presidenza già assegnata virtualmente a Pietro Molinaro per compensarlo del mancato assessorato. Seppure proprio su di lui penda un ricorso per una presunta incompatibilità che avrebbe dovuto essere affrontato nella Giunta per le elezioni che, invece, continua a non essere operativa. Tanto che è dovuto intervenire pubblicamente il presidente del Consiglio Mimmo Tallini per assicurare che entro martedì della prossima settimana sarà formato il fondamentale organismo di garanzia.

 

Adesso lo step finale, maturato dopo un intenso dibattito interno, che si sostanzia in un programma di revisione complessivo delle competenze di tutte le Commissioni. La nuova Commissione, che diventerebbe la quinta, avrebbe come deleghe quelle all’Agricoltura, Consorzi di Bonifica, Caccia e Pesca, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Energia, Sport e Politiche giovanili. Un mix esagerato e privo di alcun tipo di connessione che non pare potersi spiegare con nessuna ragione di natura politica o gestionale, ma soltanto con la necessità di creare un nuovo centro di potere.

 

Crescono le competenze della Commissione Riforme, che da quinta passa a sesta, e verrà arricchita anche di Istruzione, Ricerca, Cultura, Cooperazione, Emigrazione e Immigrazione e Pari Opportunità, forse per renderla più appetibile alla Casa delle Libertà che potrebbe occuparla con Baldo Esposito. Lievi, invece, i ritocchi per le altre Commissioni consiliari. A chiudere il quadro la circostanza che sulla proposta di legge in Aula il prossimo 26 maggio relazionerà il capogruppo della Lega Tilde Minasi, proprio colei che aveva chiesto il rinvio durante l’ultima seduta in occasione dell’approvazione del bilancio.

 

Nonostante la creazione dell’organismo in più, i posti a tavola non sono comunque sufficienti per tutti i partiti. Ad essere escluso, in questo momento, sarebbe l’Udc che, secondo il ragionamento della maggioranza, ha già avuto un assessorato pesante con Franco Talarico. E se Giuseppe Graziano si consola con l'incarico di capogruppo a restare fuori sarebbe Nicola Paris nonostante sia stato il più votato del partito