Dopo l’inversione dell’ordine del giorno che ha spostato l’informativa sulla sanità di Oliverio dopo la discussione sul bilancio, il Consiglio ha cominciato l’esame dei documenti contabili all’ordine del giorno, sui quali ha relazionato il presidente della Commissione competente Giuseppe Aieta.

 

Greco attacca sui debiti fuori bilancio

Ma non è cambiata la musica rispetto all’inizio: la maggioranza ha continuato a traballare. E per quanto Aieta e l’assessore Viscomi abbiano difeso l’operato del governo e la struttura del bilancio consolidato, la maggioranza ha continuato a traballare. Stavolta per mano di Orlandino Greco. Il consigliere della Oliverio presidente ha fortemente criticato l’inserimento nella manovra di debiti fuori bilancio senza alcun filtro: «Avevo già detto che non avrei più votato debiti fuori bilancio in Consiglio. E’ vero che la legge ce lo consente, ma non lo impone. La Regione negli ultimi anni ha approvato oltre 4 milioni di debiti fuori bilancio: anche l’acquisto di una rivista sul bergamotto è diventato debito fuori bilancio». Anche se, alla fine, Greco ha poi votato a favore all’approvazione dei debiti «soltanto per senso di responsabilità».

La relazione vera e propria sulla manovra finanziaria è toccata naturalmente al vicepresidente della giunta e assessore al Bilancio Antonio Viscomi.In particolare la manovra per il 2018 vale circa 6 miliardi di euro, al netto delle contabilità speciali, delle anticipazioni di liquidità e delle anticipazioni di cassa. Il 60,6%del Bilancio, pari a 3.641,79 milioni di euro sarà destinato alla Sanità. Le risorse per investimenti, provenienti dai Por e dai Fas rappresentano il 18% del bilancio. Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente stabilite dalla Regione ammontano, invece, a circa 780 milioni di euro, pari al 13% delle risorse attualmente iscritte al Bilancio.Ed anche su queste ci sarebbero non pochi problemi per come spiegato da Viscomi. «All’interno delle risorse libere – ha spiegato Viscomi - 124 milioni e 500 mila euro sono bloccati in quanto risorse per oneri non ripartiti derivanti da varie cause: accantonamenti necessari, incertezza sulle entrate, pignoramenti, svalutazione, situazioni giudiziarie pendenti, ed altro».

Viscomi: Serve un nuovo patto con le Amministrazioni

Altre criticità deriverebbero poi dalla difficoltà di regolarizzare le entrate derivanti dai tributi e soprattutto quelle relative alla riscossione delle tariffe sui rifiuti e sull’acqua. Le rateizzazioni avviate da diversi Comuni non starebbero dando i risultati sperati e Viscomi ha sottolineato come servirebbe un nuovo patto di lealtà istituzionale fra le Amministrazioni. «Se si continueranno ad avere difficoltà nella riscossione dei tariffe su rifiuti e acqua nei prossimi anni le risorse libere continueranno a diminuire». Il vicepresidente ha poi rivendicato gli ulteriori tagli ai costi della politica «che negli ultimi anni sono scesi di 50 milioni di euro all’anno».

Corsi e ricorsi. Come dieci anni fa emendamento per l'Azienda sanitaria unica

Tra gli emendamenti più significati al collegato alla manovra finanziaria, quello targato Michele Mirabello, presidente della Commissione Sanità, che mira ad istituire l’Azienda sanitaria unica regionale. «La giunta dovrà approfondire la possibilità di realizzare questo obiettivo, ma oggi approviamo un atto di indirizzo politico molto importante».

 

Il governatore Oliverio, però, pur apprezzando l’idea di riorganizzazione del sistema sanitario prevista dall’emendamento «attraverso una azienda sanitaria unica e 5 aziende ospedaliere», ne ha chiesto il ritiro non solo per un approfondimento ma perché sulla riorganizzazione «è necessario un coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e gli operatori sanitari».

 

Abbastanza per scatenare l’opposizione di centrodestra che tramite Gallo e Orsomarso ha apprezzato il ritiro dell’emendamento, ma fortemente criticato l’impostazione accentratrice. «Già dieci anni fa – ha ricordato Gallo – si è provato a fare una cosa simile con risultati disastrosi. La proposta di Mirabello sarebbe devastante per la sanità calabrese». Il solito Guccione ha poi rilevato: «esiste già una proposta di legge che prevede l’Azienda unica da due anni e solo adesso scoprite che si devono sentire gli operatori?». Un paio di ore di dibattito, tuttavia, sono state sufficienti per approvare, a maggioranza e con la bocciatura di quasi la totalità degli emendamenti, la manovra per il 2018 e il relativo collegato.

 

Riccardo Tripepi