Dai banchi della minoranza, Enzo Paolini (PSE) ha affermato di non essere disposto a discutere di niente “se prima non viene ripristinato un clima di trasparenza e di rispetto delle regole all’interno di questo Consiglio”. Paolini richiama le mancate risposte alle interrogazioni e agli ordini del giorno e, più in generale, l’impossibilità di intervenire e di partecipare alla vita amministrativa, per dire che ”i diritti della minoranza non sono stati tenuti in nessuna considerazione” e che, “in questo clima, è inutile discutere perché sono venute meno le condizioni minime di agibilità per i consiglieri di opposizione”.


A stretto giro arriva la replica del sindaco Mario Occhiuto. “Esprimo dispiacere per quanto accaduto al consigliere Mazzuca. Episodi come questo sono il sintomo chiaro e inaccettabile dell’esasperazione del clima elettorale che stiamo registrando in una fase di avvicinamento al periodo elettorale segnata da un conflitto dai toni e dai metodi inaccettabili. Ciò detto – fa notare Occhiuto - questa Amministrazione ha sempre mantenuto aperto un canale di comunicazione con le opposizioni e di certo – sigilla il sindaco – non si può addebitare a questa maggioranza l’escalation di tensione in atto”.


Pur nelle differenti posizioni tra maggioranza e opposizione, il consiglio comunale si è concluso con un coro di condanna unanime per l’ennesimo atto intimidatorio subito da un esponente politico.


Ma sta di fatto che, a meno di cinque mesi dalle nuove elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Cosenza, il clima politico in città è rovente ed è segnato da condizionamenti e da episodi che vanno ben oltre la normale e sana dialettica tra partiti e lasciano intravedere scenari inquietanti su cui gli inquirenti dovranno adesso fare piena luce.

M.U.