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Non ha fatto sconti a nessuno Mario Oliverio, men che meno ai suoi ex amici come Carlo Guccione. Del resto il soprannome “u lupu” non è che venga concesso così facilmente. Ed in effetti, stando solo alla storia recente, Oliverio ha già utilizzato il pugno di ferro sia in occasione delle primarie per le regionali dello scorso novembre, poi sulla riforma dello Statuto e, infine, sull’azzeramento della giunta e il rinnovo della presidenza del Consiglio dopo l’esplodere di “Rimborsopoli”.
Alla ripresa dell’attività istituzionale, il governatore si è ripetuto sul Por 2014/2020: ha portato a casa l’approvazione della nuova programmazione della spesa comunitaria, senza concedere nulla ad oppositori e scettici. Forte anche dell’apporto del Nuovo centrodestra, che non fa mai mancare il proprio sostegno all’azione del centrosinistra, il governatore ha deciso di non concedere nulla e ha risposto punto su punto anche alle critiche del fuoco amico. Con Carlo Guccione, mister 13mila voti, lo scontro è stato violento, quasi personale. Guccione ha addirittura avanzato l’ipotesi che il Consiglio fosse stato convocato inutilmente, in quanto il Por in discussione era già stato caricato nel sistema informatico e inviato alla Commissione. Oliverio ha smentito e ha fatto in modo che la sua maggioranza rimandasse al mittente anche un emendamento presentato dal suo ex amico e pupillo.
Ma Oliverio non ha concesso nulla neanche a Flora Sculco (Calabria in Rete) che aveva timidamente chiesto lumi sullo sbilanciamento della spesa a svantaggio della zona jonica. Oliverio ha difeso l’operato della giunta e ha tuonato: «Non c’è nessuno sbilanciamento nella spesa».
Un atteggiamento che ha destato qualche perplessità anche all’interno della maggioranza di centrosinistra, ma che ha trovato il plauso del segretario regionale del partito Ernesto Magorno che ha espresso tutta la propria soddisfazione per l’approvazione del Por. «L’approvazione della programmazione della spesa comunitaria per il periodo 2014-2020 da parte del Consiglio regionale – ha detto il segretario regionale - rappresenta una opportunità concreta per guardare al futuro con maggiore speranza: la nostra regione potrà contare su importanti risorse per consentire al governo del presidente Mario Oliverio di dare risposte concrete alle tante emergenze senza perdere di vista l’impostazione delle nuove azioni strategiche di sviluppo».
Sull’asse Oliverio-Magorno, insomma, viaggia chiaro il messaggio: per il dissenso interno al Pd non c’è nessuno spazio al momento. E del resto proprio Carlo Guccione, stuzzicato dal consigliere regionale Giudiceandrea che gli ha chiesto di esprimere le proprie posizioni critiche all’interno delle sedi competenti, aveva fatto notare che di riunioni di partito e di maggioranza non se ne fanno da mesi. Anche se qualcosa pare muoversi e la prossima settimana potrebbe essere foriere di numerosi incontri sia del Pd che dell’intera maggioranza di centrosinistra.
Tante le questioni che covano sotto la cenere: dalla presunta mortificazione del Consiglio, alle recenti nomine, passando per le questioni interne al partito, attinenti ai segretari provinciali di Reggio, Catanzaro e Vibo e alle loro incompatibilità e al completamento della segreteria regionale.
Dopo il pugno di ferro, Oliverio dovrà dunque tentare anche la strada della mediazione per evitare di trasformare ogni seduta di Consiglio in una grande trappola. Anche perché continuare a contare sull’appoggio Ncd avrà un prezzo, come dimostrato dalla nota degli alfaniani di ieri che non hanno certo perso tempo per passare all’incasso. «Abbiamo appreso che a breve il presidente Oliverio procederà all'emanazione del bando per i dirigenti esterni – si legge in una nota del coordinamento regionale Ncd - Ovviamente, prima il dipartimento risorse umane farà la ricognizione interna come prescrive la legge. Rivolgiamo l'invito al presidente Oliverio affinché nella scelta dei dirigenti esterni prevalga una nuova logica, che è quella della meritocrazia. Sarebbe importante incamerare professionalità di varia estrazione culturale, ma in grado di fornire un serio e qualificato contributo alla macchina organizzativa regionale. È quello che chiediamo formalmente come partito alla Giunta, dopo aver dato anche ieri, attraverso il voto responsabile del capogruppo Arruzzolo e dei consiglieri Esposito e Gentile, il nostro contributo sulla vicenda Por, nell'esclusivo interesse dei calabresi».
Riccardo Tripepi