Proseguono le grandi manovre in casa Pd. Il rinvio del congresso regionale e le nuove e bizzarre idee di Matteo Renzi stanno aprendo spazi e accrescendo ancora di più la confusione interna. L’ex ministro dell'Interno Marco Minniti non ha per nulla gradito le esternazioni dell’ex premier e le indiscrezioni che lo vorrebbero intento alla creazione di un nuovo partito anche attraverso abboccamenti con Forza Italia. O almeno con alcuni suoi pezzi, a partire dall'ex capogruppo in Senato Paolo Romani. Un progetto ancora abbozzato e di difficile realizzazione, uello di Renzi, che somiglia tanto a quel civismo in salsa calabra che sia Mario Oliverio che Mario Occhiuto hanno teorizzato durante gli scorsi mesi. Due partiti alla frutta, Pd e Forza Italia, che tentano di sopravvivere contaminandosi e magari provando a mettere insieme gli scontenti di entrambi gli schieramenti. Come dimenticare in tal senso i contatti tra Carlo Guccione e i fratelli Gentile dei mesi scorsi?

Il ruolo di Salvini

Alchimie politiche azzardate che resteranno in preparazione fino alle elezioni europee. A quel punto, e con l'esito elettorale acquisito, i rapporti di forza saranno chiari e si procederà alle nuove alleanze. Con la Lega di Matteo Salvini che potrebbe decidere di fare a meno di Forza Italia appoggiandosi a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e il Pd che potrebbe essere costretto a inaugurare un nuovo corso.

 

Le intenzioni di Renzi

In Calabria i maggiorenti democrat aspettano di vederci chiaro e capire in maniera precisa le intenzioni di Renzi. Al momento tutto procede per come stabilito quando Marco Minniti ha deciso di candidarsi al congresso nazionale. L'ex deputato Demetrio Battaglia è incaricato di raccogliere i consensi sul territorio e nel frattempo di tessere la tela anche in vista dell'assise regionale. E per adesso si fa finta di nulla nonostante i malesseri di Minniti siano sempre più evidenti sia per le nuove idee di Renzi che per il mancato impegno serrato da parte della corrente dell'ex sindaco di Firenze in vista del congresso. Un prezzo che il reggino sta pagando anche per essersi voluto smarcare e non apparire uomo del giglio magico.

 

Battaglia candidato unitario?

In questo quadro si inseriscono le manovre dell'ex vicepresidente della giunta regionale che è stato tra i principali fautori del rinvio del congresso regionale. Un modo per guadagnare tempo e capire quali siano le reali intenzioni di Demetrio Battaglia fin qui unico nome in grado di poter essere immaginato come candidato unitario. Battaglia, almeno fino a questo momento, ha sempre rifiutato dope le prime timide apeture. Dovesse essere ufficiale il suo ritiro si aprirebbe una nuova fase e il nome del sindaco di Soverato Ernesto Alecci, proposto da Lotti, non sembra avere l'appeal giusto. In questo margine proverà ad entrare Viscomi, impegnatissimo nella campagna elettorale pro Marco Minniti, e che proprio facendo leva sugli ottimi rapporti con l'ex ministro dell'Interno potrebbe usare la sua sponda per ottenere la carica.

Intanti da Roma si aspetta il nome del funzionariondi partito, non sarà un politico, che verrà ad affiancare la Commissione per il congresso guidata da Giovanni Puccio nel percorso di avvicinamento all'assise. Così come avverrà anche nelle altre Regioni che hanno chiesto il rinvio a causa della mancata presentazione di candidature.

 

Riccardo Tripepi

 

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